Teramo-SPAL è l'ultima della domenica e mette sulle spalle abruzzesi la pressione di dover mantenere il passo dell'Ascoli corsa a Pisa.
Come da pronostico sono gli uomini di Vivarini a fare la partita: qui il tiro cross di Donnarumma regala un sussulto al Bonolis, ma nulla più.
A metà frazione ci prova anche Di Paolantonio che si ritrova il pallone addosso e calcia debolmente di destro tra le braccia di Menegatti.
Sull'azione innescata dall'estremo ferrarese il primo affondo ospite: Rovini e Zigoni dialogano bene sui 20 metri, poi il sinistro violento e centrale di Rovini, controllato in due tempi da Tonti.
Gli uomini di Semplici prendono coraggio e ci provano anche con Di Quinzio, la cui bastonata trova Tonti ben piazzato.
Teramo pericolosissimo nel finale del primo tempo sul lancio di Amadio per Lapadula, che sfrutta la leggerezza di Cottafava e Gasparetto per attaccare l'area di rigore, ma di decentra troppo e da lì non può far male.
La prima della ripresa è mezzo fallo di Finotto e mezzo obbrobrio di Caidi, Tonti non la risolve e ci vuole Perrotta per evitare lo 0-1. Di là il Teramo passa: dopo il tiro-cross di Caidi è netto il fallo di Di Quinzio su Amadio. Nessun dubbio per Colarossi che manda Donnarumma dal dischetto: palla di qua, portiere di là, e l'aeroplanino decolla per la XXX volta.
Teramo in gestione e che potrebbe raddoppiare, ma Donnarumma preferisce la gloria al pragmatismo e sciupa un 2 contro 2 potenzialmente risolutivo. Una scelta che pagherà caro, perchè in pieno recupero la SPAL ha la sua opportunità dal dischetto. Anche qui il contatto sembra netto, con Milicevic ad affonare il tackle su Finotto: dagli undici metri Giordano Fioretti non sbaglia certifica la nuova – forse definitiva – fuga dell'Ascoli, ora a più 5 sul Teramo di Vivarini, che sogna l'happy ending. Ma va così.
Come da pronostico sono gli uomini di Vivarini a fare la partita: qui il tiro cross di Donnarumma regala un sussulto al Bonolis, ma nulla più.
A metà frazione ci prova anche Di Paolantonio che si ritrova il pallone addosso e calcia debolmente di destro tra le braccia di Menegatti.
Sull'azione innescata dall'estremo ferrarese il primo affondo ospite: Rovini e Zigoni dialogano bene sui 20 metri, poi il sinistro violento e centrale di Rovini, controllato in due tempi da Tonti.
Gli uomini di Semplici prendono coraggio e ci provano anche con Di Quinzio, la cui bastonata trova Tonti ben piazzato.
Teramo pericolosissimo nel finale del primo tempo sul lancio di Amadio per Lapadula, che sfrutta la leggerezza di Cottafava e Gasparetto per attaccare l'area di rigore, ma di decentra troppo e da lì non può far male.
La prima della ripresa è mezzo fallo di Finotto e mezzo obbrobrio di Caidi, Tonti non la risolve e ci vuole Perrotta per evitare lo 0-1. Di là il Teramo passa: dopo il tiro-cross di Caidi è netto il fallo di Di Quinzio su Amadio. Nessun dubbio per Colarossi che manda Donnarumma dal dischetto: palla di qua, portiere di là, e l'aeroplanino decolla per la XXX volta.
Teramo in gestione e che potrebbe raddoppiare, ma Donnarumma preferisce la gloria al pragmatismo e sciupa un 2 contro 2 potenzialmente risolutivo. Una scelta che pagherà caro, perchè in pieno recupero la SPAL ha la sua opportunità dal dischetto. Anche qui il contatto sembra netto, con Milicevic ad affonare il tackle su Finotto: dagli undici metri Giordano Fioretti non sbaglia certifica la nuova – forse definitiva – fuga dell'Ascoli, ora a più 5 sul Teramo di Vivarini, che sogna l'happy ending. Ma va così.
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