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MLS, il Toronto di Giovinco battuto in casa da New England. 3-1 di Orlando a Kansas City

15 set 2015
Giovinco
Giovinco
Crolla in casa il Toronto di Giovinco, battuto 3-1 dal New England Revolution. Canadesi che partono bene, con Findley che dopo appena 2 minuti centra la traversa su cross dell'ex Juve. Al 5° però New England va in vantaggio: bel filtrante di Jones per Burnbury, che la mette in mezzo e trova la sfortunata deviazione di Perquis.

La reazione di Toronto è tutta nella punizione di Giovinco, che al 10° non trova la porta di un soffio. I rossi non graffiano e al 39° il Revolution piazza lo 0-2. Bello scambio sulla destra tra Burnbury e Nguyen, palla a Fagundez che dal limite fulmina Konopka con un tiro forte e preciso.

La ripresa si apre con Giovinco che sfiora il gol superando Shuttleworth col pallonetto, ma Gonçalves gli strozza in gola l'esultanza salvando sulla linea. Toronto trova finalmente l'1-2 al 55° grazie all'incornata di Findley, ma al 71° New England chiude i conti. L'ex Roma Bradley perde palla in area su pressione di Nguyen, la sfera finisce a Rowe che segna l'1-3. Ci sarebbe anche spazio per l'1-4, ma Konopka dice di no a Nguyen con un vero e proprio miracolo.

3-1 anche dell'Orlando City sullo Sporting Kansas City. I viola della Florida sbloccano la partita già al 3° col colpo di testa di Winter, poi dominano ma gettano al vento tre palle gol importanti con Neal e Larin.

Non chiudendo la partita, Orlando subisce il pari dello Sporting al 59°, con Nemeth che salta Collin con un po' di fortuna e poi la infila nel sette. Nell'azione seguente lo Sporting sfiora il clamoroso vantaggio, ma Dwyer non riesce a calciare in porta su un cross dalla destra.

Passato lo choc, Orlando in sei minuti chiude i giochi. Protagonista il neo entrato Rochez, che al 66° mette il 2-1 su assist di Sea e al 72° recupera palla nell'area avversaria e serve Winter, che triangola con Neal e segna il 3-1. Nel finale rosso per l'attaccante dello Sporting Dwyer, ingenuo a cadere nella provocazione del difensore avversario Mateos.

Riccardo Marchetti

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