L'ombra lunga su Ranocchia

L'ombra lunga su Ranocchia.
Le dichiarazioni del Capo della Polizia Manganelli sembrano aver trovato un seguito. Spuntano novità sulla partita Salernitana – Bari del 23 maggio 2009 terminata col punteggio di 3-2, con l’intera squadra pugliese poi indagata per frode sportiva: oltre 20 ex giocatori del Bari hanno ricevuto avviso di garanzia. Molti hanno preferito non parlare, ma il muro di omertà è crollato con 4-5 verbali collaborativi, confessioni vere e proprie che tirano in causa i vari Gillet, Barreto, Belmonte e lo stesso difensore della Nazionale Andrea Ranocchia.
La partita con la Salernitana venduta per 160mila euro e conseguente spartizione nel gruppo, non solo tra i calciatori, con quote da 5-6mila euro divise in buste e consegnate poi negli spogliatoi. Masiello parla anche di una riunione plenaria con tutti messi al corrente dell’offerta. O tutti o nessuno.
Poi c’è il caso Ranocchia. Lui i soldi non li vuole, ha 21 anni e una carriera più che promettente davanti. Ma allora cosa avrebbe fatto? Forse regalati ad Angelo Iacovelli, il factotum della società biancorossa che intercettato dice: “Ranocchia è un bravo ragazzo, mi ha anche dato denaro quando ne avevo bisogno”.
Non è tutto: spunta ancora il nome di Antonio Conte quale persona informata dei fatti, nonostante i giocatori lo abbiano scagionato, tutti eccetto uno che avrebbe fatto riferimento a qualche comportamento particolare del tecnico della Juventus. In ballo, tanto per cambiare, un'altra omessa denuncia.

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