Il Pordenone fa il colpo della vita, il Padova se la gioca, prede, protesta e frena ma fa vedere di esserci eccome. Partita bellissima all'Euganeo con la capolista che in tandem con la Reggiana come si dice in questi casi se ne va o prova ad andarsene. Occasionissima Pordenone, Arma fa la sponda e Berrettoni non prende la porta da pochi passi. Il gol comunque è nell'aria e arriva alla fine di un primo tempo gradevole, ma ancora lontano dal manicomio che sarà il secondo. Bindi respinge su Arma, Berrettoni porta il Pordenone al riposo in vantaggio. Al rientro è subito pari: quasi la stessa azione a maglie invertite. Tira Madonna e Dettori piompa rapace sulla respinta di Tomei. Dura pochissimo la parità, il Pordenone torna avanti. Burrai la pennella sulla testa di Arma che salta come capretto, mezzo metro più di tutti. E' il momento della fuga ospite, ancora Berrettoni trova l'imbucata fermata dal braccio malandrino di Emerson. E' rigore, e il marocchino Arma fa 3, doppia personale per lui. Padova all'arma bianca e Pordenone letale in contropiede. Cattaneo fa mezzo campo, Berrettoni rimorchia sul secondo palo ed è doppietta anche per lui. A questo punto difficile pensare ancora al Padova. Sbagliato. Emerson sul primo palo dove spunta nel traffico Mandorlini per il 2-4 e la considerazione che di tempo ce n'è. Ci sono altri dieci minuti quando Altinier riesce a chiudere la rocambolesca azione che porta al 3-4 e chi avrebbe mai immaginato il Pordenone in trincea? C'è bisogno del portiere Tomei sulla rovesciata di Neto Pereira e finisce in bolgia quando in pieno recupero Stefani va ruvido su Madonna che vola. Proteste infuocate, arbitro irremovibile, Pordenone salvo.
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