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Protocollo Figc: 47 pagine di regole per la ripresa degli allenamenti

20 apr 2020
@calciomercato.com
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Screening quotidiani, sanificazione ambientali, dispositivi di protezione a mensa, distanza sociale obbligatoria nei ritiri super blindati. Le "indicazioni per la ripresa degli allenamenti delle squadre di calcio professionistiche e degli arbitri" si snodano nel dettagliato protocollo sanitario di garanzia redatto dalla commissione medico-scientifica della Federcalcio integrata da alcuni esperti in materia invitati a partecipare per l'analisi dell'emergenza da coronavirus.

Il documento - inviato ai ministri dello Sport e della Salute, Vincenzo Spadafora e Roberto Speranza - conta 47 pagine ed è suddiviso in due parti: nella prima (da 32) c'è spazio per le indicazioni prettamente mediche cui attenersi, nella seconda si approfondiscono invece i comportamenti da seguire dentro il centro sportivo o albergo e durante le sessioni di allenamento che al momento dovrebbero ripartire il prossimo 4 maggio. Tra le premesse si sottolinea che le indicazioni vogliono fornire le massime garanzie oggi possibili per tutelare la salute in caso di ripresa e saranno aggiornate sulla base delle evidenze medico-scientifiche in divenire. "Non autorizzano di per sé la ripresa degli allenamenti" si specifica, ricordando che "la tempistica sarà decisa dalle competenti autorità di governo".

Nel protocollo si fa quindi riferimento al cosiddetto "gruppo squadra" (formato, oltre che dai calciatori, anche da staff tecnico, medici, fisioterapisti, magazzinieri e dal personale più a stretto contatto con i giocatori) che dovrà essere identificato e convocato 3-4 giorni prima della ripresa per le procedure di screening iniziale (visita clinica, tamponi, test sierologici) per poi proseguire il lavoro in quello che viene definito un "ritiro permanente". Necessaria la sanificazione degli ambienti, con le società che dovranno assicurare la pulizia costante dei locali. Lo scenario potenziale ipotizzato dal protocollo prevede due gruppi: il primo con calciatori e staff tecnico tutti positivi/guariti, il secondo con chi invece ha un'anamnesi negativa.

La seconda parte del documento, in cui vengono puntualizzate le disposizioni per i ritiri nei centri sportivi senza contatti esterni, si fa riferimento "alle due prime settimane di allenamento, con possibile estensione alla terza settimana", e si evidenzia "che nel caso sia presente una persona con Covid-19 si provveda all'immediato isolamento". L'allenamento dei calciatori nella fase di ripresa (prima settimana) andrà limitato alle sedute di preparazione atletica e tecnica individuale. "È preferibile organizzare le sedute all'aperto disponendo i calciatori a distanza di almeno 2 metri l'uno dall'altro e in gruppi poco numerosi - si legge nel protocollo -. Per le sedute in palestra, è raccomandato di programmare la presenza dei calciatori e di posizionare i macchinari/attrezzi ad almeno 2 metri di distanza tra loro. Prevedere l'uso di guanti e assicurarsi che l'ambiente sia ben areato e con ventilazione forzata, senza ricircolo dell'aria". Nella fase successiva (seconda ed eventuale terza settimana) si procederà quindi ad una progressione del lavoro tecnico, inserendo esercizi specifici e di gruppo fino alle simulazioni delle fasi di gioco (partitella e schemi).

Anche negli spogliatoi si dovrà garantire il distanziamento dei calciatori di almeno 2 metri e, qualora non fosse possibile, "andrà scaglionato l'ingresso per consentire distanze corrette. È preferibile che le docce, almeno nella prima settimana, siano fatte nelle singole camere (foresteria/albergo)". L'accesso alla sala ristorante infine sarà contingentato e con uso di mascherina e i pasti dovranno essere serviti self-service.


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