La rabbia di San Marino e Forlì: "Siamo in regola"

La mazzata è arrivata verso vero e la notte ha portato qualcosa che sta a metà tra il proverbiale consiglio e l'incubo di restare senza calcio. Ma la mattina dopo è già di ripartenza, di contrattacco, di carte bollate e telefonini roventi. Sul Titano come in Romagna, incredulità e rabbia per la decisione della Lega Nazionale Dilettanti di estromettare San Marino e Forli dal prossimo campionato di serie D. Le saquadre annunciano una battaglia legale che le poterà al Collegio di Garanzia del Coni. Un problema di date e di burocrazia alla base dell'esclusione. Il San Marino ad esempio ha completato il saldo di tutte le spettanze relative allo scorso campionato di Lega Pro il giorno 29 luglio scorso, quindi entro il termine ultimo fissato dalla Lega Pro nel 1 agosto. Scadenza che la Lega Nazionale Dilettanti anticipa però al 30 giugno per i propri club. Di qui l'esclusione che il San Marino contesta in quanto il club ha partecipato all'ultimo campionato di Lega Pro e in base alle regole di quella Lega ha chiuso la stagione per cominciarne poi una nuova tra i Dilettanti. La società, che ha pure incassato anche il parere favorevole della Covisoc, chiederà dunque il reintegro e qui potrebbe nascere un altro problema di carattere sportivo. Nell'estromettere 4 club, ieri la Lega Dilettanti ha pure provveduto a 4 ripescaggi. Dunque riammettere il San Marino vorrebbe dire ridisegnare il girone con una o due squadre in più. E certo non in tempo per la Coppa Italia che a questo punto i Titani saranno costretti a saltare.
Ancora più beffarda la situazione a Forli, quando la notizia della bocciatura è arrivata appena qualche ora dopo l'annuncio che, vista l'aggravarsi della posizione di Savona e Teramo nell'inchiesta Dirty Soccer, la società si sarebbe costituita parte civile nel processo ai fini di ottenere il ripescaggio in Lega Pro.

Roberto Chiesa

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