Il Real Madrid sul tetto del mondo: nessuno come Ancelotti

La squadra di Dio ha battuto quella del Papa. Irriverenza? No, citazione. Sergio Ramos infatti si era presentato così ai microfoni nel pre partita di Real Madrid – San Lorenzo, match che ha assegnato il Mondiale per club nella splendida cornice de Le Grand Stade de Marrakech, dove gli oltre 38.000 spettatori hanno potuto vedere da vicino Cristiano Ronaldo e compagni.
Il Pallone d'Oro in carica non ha segnato e questa di per sé è già una notizia: due partite a secco contro Cruz Azul e San Lorenzo non hanno però impedito al lusitano di alzare – al pari dei propri compagni – il quarto trofeo stagionale.
La differenza in campo è enorme e il Real potrebbe segnare in qualsiasi momento, anche se Benzema e Bale non sono coordinati per sbloccarla subito. È allora l'emissario di Dio – ci perdonerete l'epiteto blasfemo – a metterci la zuccata vincente: al 37' il Real Madrid sblocca l'incontro con il puntualissimo Sergio Ramos, che si libera della marcatura tutt'altro che ferrea di Mario Yepes e buca Torrico per il vantaggio merengue.
Ennesimo gol decisivo per l'andaluso vice capitano del Real Madrid, a segno anche nella stracittadina che ha assegnato la Champions la scorsa primavera.
In tribuna d'onore anche il presidente FIFA Sepp Blatter, alle due ore più agevoli del suo passaggio marocchino, dove nei giorni scorsi si è tenuto un Comitato Esecutivo infuocato ed incardinato sul “report corruzione”, in merito al quale si è deciso per la pubblicazione.
Il secondo tempo di Real Madrid – San Lorenzo non si discosta da quanto visto nei primi 45 minuti: i campioni d'Europa sono di un altro pianeta ed i sudamericani faticano ad opporre una resistenza che possa definirsi tale. Un'azione perimetrale sull'area argentina porta all'imbucata di Isco per Bale, che si smarca in posizione sospetta alle spalle di Barrientos e con l'evidente complicità di Torrico chiude i conti.
Moto d'orgoglio argentino nel finale: il primo e ultimo tiro nello specchio madrileno è di Kalinski, che sporca i guanti di un attento Iker Casillas.
È il tempo della festa e dell'aggiornamento dei record in casa Real Madrid: la Casablanca arriva infatti ad alzare il 18° titolo internazionale della propria storia ultracentenaria, agganciando Boca Junior e Milan come club più titolati del mondo. Un primato solitario spetta a Carlo Ancelotti, unico uomo di calcio – tra campo e panchina – a riuscire nell'impresa di vincere quattro Coppe Intercontinentali o Mondiali per Club. C'è un'Italia che sorride, nell'Italia che manca – e chissà ancora per quanto – da questi palcoscenici.

LP

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