Il Rimini vince e si salva

90 minuti senza appello, il Romeo Neri non fa registrare l'esaurito ma i tifosi biancorossi si fanno sentire. Primo quarto d'ora opaco poi si accende l'incontro con Varutti dalla sinistra, Polidori non ci arriva, la sfera a Carcuro che si incarta davanti a Scotti . Il Rimini domina, l'Aquila sbanda, ma al minuto 23 tutto il pubblico trattiene il fiato quando Andrea Mancini scarica in mezzo un pallone solo da spingere in porta, Azzolini la tocca quel tanto che basta per tagliare fuori De Sousa pronto al Tap In. Poco dopo la mezz'ora Mancino per Polidori, palo interno poi Scotti la toglie dalla porta. Forcing Rimini : tocca a Pedrelli chiamare in causa l'ex di turno. Ci prova l'Aquila; Triarico dalla distanza, Azzolini con lo sguardo accompagna la sfera fuori dallo specchio. 45esino Carcuro in verticale, Polidori brucia i centrali abruzzesi, esce Scotti, rigore ed espulsione per l'ex biancorosso. L'espulsione appare molto severa, Polidori viene atterrato in posizione defilata . Mancino dagli undici metri non sbaglia, spiazzando Savelloni . Per l'Aquila servono due goal con un uomo in meno per restare in Lega Pro
Ripresa la squadra di Acori divora il raddoppio: Albertini per Di Molfetta che da zero metri mette alto. Varutti dalla distanza fuori di poco .
Minuto 20 della ripresa l'uomo della stagione Alessandro Polidori mette il sigillo sulla nuova impresa di Leonardo Acori a Rimini. Una salvezza che vale la Champions League per i noti motivi. Il Rimini non può permettersi mai la serenità in una stagione del genere : Manuel Macini da 30 metri la mette sotto l'incrocio dei pali. Il tempo per recuperare ci sarebbe, ma la formazione di Perrone non ha più energia e sopratutto resta in 9 uomini quando Maccarrone si fa espellere per una reazione. Il destro di Mancino certifica la vita del Rimini, capolavoro di Acori e l'anima dei suoi ragazzi.
Al Romeo Neri di Rimini, Rimini batte l'Aquila 3-1.

L.G.

Nel dopo partita hanno parlato anche i due Direttori Sportivi. Da una parte un raggiante Ivano Pastore, dall'altra un delusissimo Alessandro Battisti:

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