Si possono vincere, stravincere, perdere o straperdere ma non pronosticare i derby. E la prima al Morgani regala l'incredibile passeggiata di salute ad un Romagnacentro praticamente perfetto tanto da passeggiare sull'inguardabile undici di casa. Passano appena 50'' e i cesenati sono già avanti. Baldassarri si inventa una cosa che resta agli atti e Cecconi prima non ci può credere, poi ci crede eccome e si trova la porta solo bella e pronta da praticare. E' un vantaggio che già racconta quello che sarà. Ci sono un po' di proteste per il braccio di Cola, la Var dista 3 categorie e amen. Ma non c'è reazione, non ci sono idee e manca anche l'anima a questo surrogato di Forlì. Marini di testa è quel che passa il convento. Di là invece la festa Romagnacentro diventa musica quando Pierfederici si beve Falco e di sinistro rappoddia il gap. Mezz'ora con una squadra solo in campo e tutti ad aspettare un Forlì che tardivamente dovrà arrivare. Invece non verrà. E sarà sepolto a filo d'intervallo con un tris regale da stropicciarsi gli occhi. Tola per Zamagni e poi sempre Cecconi che fa doppietta personale e chiude il primo tempo più bella della storia del suo club. Ripresa e il Forlì anziché abbozzare qualcosa che possa assomigliare ad una reazione pare non veda l'ora che arrivi il 90'. Figurarsi Cesena2 che ormai è in brodo di giuggiole e potrebbe infierire ancora. Prima Tola, vera anima della squadra, va vicino al poker. Poi vicinissimo, nel finale. Che oltre a 3 gol registra anche una traversa per gli ospiti. Dai e dai il novantesimo arriva. L'arbitro fischia e il Morgagni ulula per un derby non perso, ma straperso. E non vinto, stravinto da un Romagnacentro praticamente perfetto.
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