Succede tutto e il contrario di tutto al Lungobisenzio, dove l'altalena di gol ed emozioni – alla fine saranno 6 – lascia amaro in bocca e instilla pure qualche dubbio ad un calciofilo incallito, come si definisce il DS clementino Oberdan Melini sui social.
In avvio c'è subito lavoro per Nardi, che mura Ogunseye. Il potente attaccante in prestito dall'Inter non fallisce però la seconda opportunità, approfittando di un chiusura troppo morbida di Capitanio.
Il Santarcangelo inizia a lavorare per risalire la china e dopo un mancino impreciso di Ilari, trova proprio nell'azione innescata dal centrocampista la via del pareggio con la giocata personale di Marco Guidone, che sfrutta come meglio non potrebbe il troppo spazio concessogli dal pacchetto difensivo laniere.
Il Prato è stordito e va al tappeto - o almeno così parrebbe - in due minuti: il colpo del potenziale KO è una perla di Venitucci, che si coordina alla grande col mancino trovando il sette in diagonale.
Malotti prova a rimettere a posto i suoi in campo, incontrando effetti positivi immediati, ma non il gol del pareggio. Anzi, dopo un secondo tempo di passione e sofferenza il Santarcangelo trova la via del 3-1 a cinque minuti più recupero dal termine. Una rete splendida, quella di Castellana, che fa scattare in piedi tutta la panchina romagnola, impreparata però come tutti a quel che succederà.
Settanta secondi più tardi il Prato si rimette in carreggiata con la zampata di Capello, lasciato colpevolmente solo dalla zona clementina. Ora l'inerzia è completamente capovolta ed ogni pallone scotta, tra i piedi degli uomini di Zauli, che incassano l'incredibile rete del 3-3 al termine del quarto minuto di recupero: a segno Moncini sulla spizzata di Roberto Ogunseye.
Occasione persa per il Santarcangelo, che conserva sì un punto di vantaggio sulla zona rossa, ma si ritrova ora in una condizione mentale tutt'altro che semplice. Il Prato può ancora sperare.
LP
In avvio c'è subito lavoro per Nardi, che mura Ogunseye. Il potente attaccante in prestito dall'Inter non fallisce però la seconda opportunità, approfittando di un chiusura troppo morbida di Capitanio.
Il Santarcangelo inizia a lavorare per risalire la china e dopo un mancino impreciso di Ilari, trova proprio nell'azione innescata dal centrocampista la via del pareggio con la giocata personale di Marco Guidone, che sfrutta come meglio non potrebbe il troppo spazio concessogli dal pacchetto difensivo laniere.
Il Prato è stordito e va al tappeto - o almeno così parrebbe - in due minuti: il colpo del potenziale KO è una perla di Venitucci, che si coordina alla grande col mancino trovando il sette in diagonale.
Malotti prova a rimettere a posto i suoi in campo, incontrando effetti positivi immediati, ma non il gol del pareggio. Anzi, dopo un secondo tempo di passione e sofferenza il Santarcangelo trova la via del 3-1 a cinque minuti più recupero dal termine. Una rete splendida, quella di Castellana, che fa scattare in piedi tutta la panchina romagnola, impreparata però come tutti a quel che succederà.
Settanta secondi più tardi il Prato si rimette in carreggiata con la zampata di Capello, lasciato colpevolmente solo dalla zona clementina. Ora l'inerzia è completamente capovolta ed ogni pallone scotta, tra i piedi degli uomini di Zauli, che incassano l'incredibile rete del 3-3 al termine del quarto minuto di recupero: a segno Moncini sulla spizzata di Roberto Ogunseye.
Occasione persa per il Santarcangelo, che conserva sì un punto di vantaggio sulla zona rossa, ma si ritrova ora in una condizione mentale tutt'altro che semplice. Il Prato può ancora sperare.
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