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Seconda Divisione: a una giornata dal termine il punto sulle romagnole

6 mag 2013
Seconda Divisione: a una giornata dal termine il punto sulle romagnole
Seconda Divisione: a una giornata dal termine il punto sulle romagnole
A novanta minuti dal termine del Campionato, la Romagna del pallone – di stanza in Seconda Divisione – può tirare il fiato e lasciare andare le gambe. Verdetti già acquisiti e salvezze conquistate, l'unico scossone ha la targa di Rimini che ancora dovrà sudarsela, la permanenza in categoria.
Per Forlì e Santarcangelo due sfide casalinghe che poco avevano da dire, se non per chi bussava ai loro cancelli. Il Bassano con l'uno due firmato Carteri-Longobardi cala il sipario sul Morgagni, tornato meritatamente al calcio professionistico, e che può salutare il campionato con il gol numero 14 dell'uomo simbolo Petrascu.
Il Santarcangelo invece si congeda dal Mazzola con un scalpo di prestigio tra le mani: il Renate di Antonio Sala non trova punti tranquillità in previsione playoff pur andando in vantaggio con la perla di Brighenti. Dall'altra parte Piccoli sigla la sua terza tripletta nelle ultime tre uscite al Mazzola, esibendo un mancino che da piazzato è pressochè infallibile. Radoi torna ad esultare sotto la tribuna clementina, festeggiando la seconda salvezza consecutiva.
Il Bellaria crolla con la Giacomense, salva grazie ai 22 centri di Varricchio, che due ne riserva per i biancazzurri. L'autogol di Venneri e il definitivo 4-0 di Pandiani chiudono una giornata nerissima per la banda Osio, che non trova nemmeno il gol bandiera dal dischetto con Nicastro a tempo scaduto.
La situazione più delicata, qualcosa che assomiglia ad un'operazione a cuore aperto, è quella del Rimini. L'ampia vittoria di Milazzo, senza Onescu e Taddei, permette ai biancorossi di ipotecare il quint'ultimo posto. Baldazzi, la tripletta di Morga e la firma in calce di Valeriani mettono il Rimini in condizione di giocarsi la roulette russa con due colpi su tre a favore. Ma bisognerà essere bravi a sparare, per evitare di cadere in un baratro a cui nessuno vuole nemmeno pensare.

Luca Pelliccioni

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