Seconda Divisione: il punto sulle romagnole

Seconda Divisione: il punto sulle romagnole.
Il termometro tutto romagnolo della Seconda Divisione non segna febbre a quaranta solo perchè la borsa del ghiaccio è un Santarcangelo strepitoso. L'attacco del Rimini rimane a secco per la seconda gara consecutiva, dopo aver bagnato per tredici incontri su tredici. Nicastro, Marco Brighi e Baldazzi sono tre assenze pesanti, quella di Morga è voluta dalla società. Fall non punge e il Cuneo “patteggia” un tacito 0-0. Crisuccia aperta: il Rimini ha vinto solo una volta nelle ultime quattro.
Impressionante invece il ruolino di marcia del Santarcangelo, che al Martelli ottiene la prima vittoria in rimonta – in uno stadio peraltro da cui è sempre uscito sconfitto nei precedenti. Uno strepitoso Ivan Graziani ha trascinato i suoi, ottenendo il rigore che Pasi ha trasformato nel gol del pareggio, prima di griffare con la rete da tre punti. Girone d'andata che si chiuderà con la sfida per il titolo di campione d'inverno da giocarsi a Bassano. Prima però l'ultima del 2013 al Mazzola con un ritrovato Monza.
I brianzoli sono infatti reduci dal 3-0 del Brianteo sul Forlì. Una punizione troppo severa per i galletti, rimasti in dieci all'ora di gioco per l'espulsione di Bergamaschi. Striscia positiva interrotta dopo tre risultati utili consecutivi. E se una sconfitta a Monza era preventivabile, l'incontro casalingo di domenica contro il Porto Tolle - che arriva dal 4-1 sul Castiglione - assume i tratti di uno scontro diretto per la salvezza. Al momento infatti sarebbero retrocesse.
Così come il Bellaria: non sortisce effetti la cura Iacobelli, anzi. Sette reti subite in due partite. E se a Vicenza attenuanti ce ne erano, il 5-1 con cui l'Alessandria targata Luca D'Angelo è passata al Nanni lascia poche parole confortanti. L'espulsione di Sabatucci sull'1-0 ha certamente indirizzato la sfida che al 99% i piemontesi avrebbero comunque portato a casa, ma la carenza di soluzioni diverse dalla palla lunga su Cesca o dal miracolo di Fioretti definiscono il profilo di una squadra allo sbando. Del resto otto sconfitte in dieci partite sono un ruolino di marcia che significherebbe potenziale retrocessione in un campionato normale, figuriamoci in uno che prevede ben nove retrocessioni.

LP

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