Giuseppe, ma è lui stesso a chiedere di essere chiamato Pino Di Meo, nato il 13 marzo 1969 a Trani. Tecnico sanguigno è stato chiamato a San Marino per dare una forte scossa ad un ambiente troppo rilassato. 4-2-3-1 il suo credo calcistico, ma variabile all'occorrenza. Il modulo – sostiene- è l'ultimo dei suoi problemi, prima vuole vedere 11 uomini che in campo non lesinano alcuna energia per ottenere il risultato. “ Con me – ha detto – chi toglie la gamba, va a fare la doccia”. Segnale chiaro ad una squadra che ha incassato 19 reti in 8 incontri e viaggia a – 10 dalla vetta. Basterà il classico “ sergente di ferro” per fa cambiare la rotta? E soprattutto riuscirà ad adattarsi ad un ambiente relax come San Marino? Di Meo è abituato a piazze come Giulianova,Vasto, Martina Franca, Chieti, Termoli, lo scorso anno ha salvato l'Agnonese da una sicura retrocessione. Riconfermato, poi una diversità di vedute sul mercato, a suo dire, ha indotto Di Meo a lasciare la panchina. Conoscitore della categoria la sua prima domenica con il Campobasso in campo neutro. La Federcalcio in vista della Germania ha necessità di preservare il terreno del San Marino Stadium e al momento lo stadio più accreditato per giocare la partita è il Manuzzi di Cesena. Con Di Meo è arrivato il suo secondo Antonio Dall'Oglio.
L.G
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