SERIE A

Subito lite sul calcio in chiaro: Mediaset scrive al Garante

Nemmeno il tempo di ricominciare e già si litiga che è un piacere. Il calcio in chiaro, no pay, sogno di ogni tifoso non piace proprio a tutti. Ma non sono le pay tv ad opporsi, bensì Mediaset e insomma il discorso è un po' articolato. La ripartenza a porte chiuse priva gli spettatori di uno spettacolo per il quale gli abbonati hanno già pagato ed ecco allora a parziale risarcimento l'idea di due partite per ogni giornata da trasmettere appunto in chiaro.

Sky e Dazn, i due advisor titolari dei diritti sul campionato di serie A, hanno indicato Tv8 come canale nazionale per la trasmissione in diretta no pay, un po' come succede per i match di Europa League. A questa ipotesi ha fatto seguito a stretto giro la reazione di Mediaset che ha scritto una missiva a Lega, Governo e AGCM in quanto garante per la concorrenza. I vertici del biscione contestano il mancato inserimento dei diritti in chiaro nei vari bandi di vendita e quindi la cessione ad un solo canale, in questo caso TV8, danneggerebbe gravemente gli altri. "Un servizio pubblico -sostiene Mediaset- non può trasformasi in strategia commerciale. Non è una chiusura al calcio in chiaro al quale siamo da sempre interessati, ma una legittima difesa di interessi aziendali".

Il cerino passa e forse resta in mano al Ministro Vincenzo Spadafora. Per avviare un bando d'asta i tempi non ci sono, tra una settimana infatti la serie A tornerà in campo. Se una tv fosse, visto il contesto di eccezionalità, autorizzata alla trasmissione potrebbe dover rinunciare alla pubblicità durante l'evento. Dal Ministro che lunedì incontrerà le parti, l'auspicio di arrivare ad una soluzione condivisa in assenza della quale non è da escludere un intervento normativo che superi la Legge Melandri. Soluzione che aprirebbe verosimilmente la strada ad una serie di ricorsi e ad un'altra estate caldissima. 

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