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Uragano Reggiana: Ancona ko 4-0

4 set 2016
Uragano Reggiana Ancona 4-0, tre legni e un gol fantasma
Uragano Reggiana Ancona 4-0, tre legni e un gol fantasma - Perdere la prima di campionato al 49° dopo che un minuto prima avevi segnato il gol del pari – come...
Perdere la prima di campionato al 94° dopo che un minuto prima avevi segnato il gol del pari – come successo alla Reggiana in quel di Bassano – ti riempie di rabbia, tanta rabbia. Rabbia che i ragazzi di Colucci sfogano nello stadio di casa contro la malcapitata Ancona, travolta 4-0. Umiliante lo strapotere dei granata – per l'occasione in verde – che oltre al poker di gol firmano un tris di legni di cui uno con tanto di rete fantasma annessa. Malissimo i dorici, un punto in due match e risultato ultratennistico evitato solo per fortuna. La tregua regge fino alla botta da fuori di Marchi respinta da Rossini al 35°, poi sul prosieguo dell'azione Giron pesca Manconi all'altezza del dischetto: rasoterra centrale, Rossini si distende a vuoto e palla nel scacco. Due minuti e ancora Manconi si inventa un destro a giro dal limite che si spegne nel sette per il 2-0. Splendido il colpo dell'esterno reggiano, sostituito da Guidone dopo l'intervallo a causa di un risentimento muscolare. Nella ripresa la superiorità dei padroni di casa si fa evidente: Marchi troverebbe subito il gol con un'incornata che rimbalza prima su Rossini, poi sul palo e infine oltre la linea; l'estremo marchigiano però è lesto nel raccogliere la palla prima che l'arbitro si accorga che è entrata e la rete non è assegnata. Altro giro altro palo, stavolta firmato Angiulli con un rasoterra mancino da fuori che poi attraversa lo specchio senza trovare deviazioni vincenti. L'Ancona prova a reagire con Momentè ma il portiere granata Perrilli giustifica la propria presenza in campo respingendone di piede il tiro a botta sicura. Quindi il tris di Angiulli che ci riprova col sinistro dalla distanza trovando, stavolta, lo spazio giusto tra il guanto di Rossini e il palo. La Reggiana continua a spingere e lo sfortunato Marchi trova un altro legno – la traversa – con un destro di controbalzo deviato da un difensore. Nel recupero arriva anche il poker di Nolè, bravo a sfuggire alla distratta retroguardia dorica e a chiudere i conti con un destro a incrociare.

r.m.

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