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Virtus Vecomp - Bellaria 2-1

2 feb 2014
Virtus Vecomp - Bellaria 2-1
Virtus Vecomp - Bellaria 2-1
Campo pesante – evento trasversale odierno – a Verona, dove alla classifica del Bellaria manca solo l'obolo sotto la lingua e un buon traghettatore. La squadra del presidente – allenatore Luigi Fresco, in sella da 31 anni e finché non deciderà di auto esonerarsi, vuol continuare a sognare un campionato di soddisfazioni. L'avvio è promettente, con Gianmarco Conti a caccia del decimo gol, distante qualche centimetro più a sinistra. Il Bellaria è spettatore non pagante, e non solo oggi: Odogwu grazia l'esordiente Mattia De Deo, che risulta decisivo nel togliere dalla testa di Scapini il vantaggio casalingo.
Dalla parte opposta non basta tutto l'impegno di Paleari per far segnare il Bellaria: su un'uscita che è monumento alla goffaggine, Lauricella non ne approfitta. Paleari mal posizionato anche sull'insidioso traversone di Beghetto, a pochi centimetri dal vantaggio.
Positiva – invece – la prima tra pali Pro per De Deo, che però non è coadiuvato dal proprio reparto difensivo. Straordinario nel ribattere il colpo di testa di Odogwu al 33', nulla può sul tap-in di Mazzetto, lasciato colpevolmente solo da Del Pivo e Lauricella. Per Mazzetto sono due in campionato.
Poco dopo potrebbe già chiuderla la Vecomp, sulla fuga solitaria di Odogwu che oltre al fisico mostra anche un ottimo dinamismo: a peccare, questa volta, è però la precisione davanti alla porta.
Errore che – a sorpresa – pagheranno caro i veneti: Izzillo al solito tiene su la baracca, Daniele Grandi stoppa e capitalizza. A Verona è tutto da rifare dopo 36 minuti.
Ma la situazione d'equilibrio non arriva nemmeno negli spogliatoi: Santuari – entrato dopo 27 minuti per bomber Conti – va giù sull'uscita di De Deo. Per Lacagnina è rigore: dagli undici metri lo specialista Frendo, che col terzo centro dal dischetto in stagione, sale a quota quattro in classifica marcatori.
Nella ripresa poco o niente, con la Vecomp a gestire concedendo il minimo sindacale al Bellaria. I romagnoli – pur con non troppa convinzione – provano ad inseguire un 2-2 che servirebbe solo a sgambettare gli avversari. La classifica degli uomini di Ayala Fanesi, infatti, è da tempo compromessa. Per i veneti, la prima tra i professionisti – nell'annata più dura di sempre – è più dolce di quel che ci si aspettava. Ma guai ad abbassare la guardia: la distanza tra Paradiso e Inferno è inferiore alle dieci lunghezze.

LP

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