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Elia Benedettini: "Con Gibilterra non stavo bene, Varrella ha avuto tanto cuore a mandarmi in campo"

Il CT lo schierò nonostante fosse fermo da un anno causa infortunio: "Mi ha aiutato tanto, dandomi questa chance per far vedere che ero pronto e trovare squadra a gennaio".

2 mar 2021

L'Inghilterra il 25, l'Ungheria il 28, l'Albania il 31. Marzo prevede una sei giorni intensa per la Nazionale, che in porta potrà contare su un Elia Benedettini ormai del tutto recuperato dalla rottura del crociato. Dopo un anno senza partite, la sua storia calcistica è ricominciata lo scorso settembre proprio con la maglia biancazzurra, quando Varrella, nonostante la condizione precaria, lo schierò in Nations League. "Quando abbiamo giocato con Gibilterra non stavo bene - ammette Benedettini - Mister Varrella ha avuto tanto cuore a mandarmi in campo, dandomi questa chance per far vedere che ero pronto per trovare squadra a gennaio, mi ha aiutato tanto. Però il ginocchio era ancora troppo debole, così come la gamba. Quando dovevo uscire e spingere con la gamba destra compensavo con la sinistra, quindi le uscite erano scoordinate. E pure a calciare facevo fatica. Adesso che ho ripreso ad allenarmi di continuo sono fiducioso per queste tre partite, spero di fare bene".



E nel frattempo, dopo l'addio al Novara in estate, ha pure ritrovato la Serie C a Cesena, dove fa da secondo a Michele Nardi. "Il rientro a Cesena non è stato fortunato - dice Benedettini - dopo due settimane di allenamenti ho preso il covid e sono stato fermo a casa altri 20 giorni, vanificando il lavoro fatto fin lì. Ho dovuto recuperare di nuovo, però solo il fatto di sentire il campo, di allenarmi con una squadra mi ha fatto tornare velocemente in forma. C'è ancora un po' da lavorare sul ginocchio, però sto bene, mi sento molto bene. Nardi è un portiere fortissimo per me, ho solo parole di elogio per lui. Coi piedi in allenamento fa delle cose per cui mi giro verso mister Antonioli e lo guardo, chiedendomi come sia possibile. Quando facciamo le partitelle a campo stretto, mette giù la palla, la lancia di 30 metri di controbalzo a mezza altezza e la mette perfetta sui piedi dell'attaccante". 




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