La Fiorita è a Belfast per il sogno Champions

Non c’è nulla di improvvisato, a parte il tavolino per una briscola arrangiata in volo. E la differenza non sta nemmeno in quei 20 gradi che dividono Belfast da San Marino. La differenza sta nella Champions League che fin dal preliminare ha un gusto, un sapore , un’aria che obiettivamente altrove non c’è. Belfast ci mette il resto, La Fiorita il suo sogno. Che non è semplicemente giocare, è proprio giocarsela. Poi vedremo. Per il momento la squadra vede le campagne attorno alla città che tra l’altro, giù il cappello, diede i natali a George Best. Mancano Ricchiuti che sta ultimando il percorso di recupero e sarà della partita di ritorno e Mottola per problemi di lavoro. E soffriranno da casa. Il gruppo che arriva all’Hastings Hotel è quello che si è meritato la chance, rinforzato da prestiti di Olcese, Miglietta, Brighi e Tommasi che ormai è uno di famiglia. Ci sono quelli di Montegiardino e quelli che hanno scoperto Montegiardino dopo una carriera in giro per l’Italia e quando ormai alla Champions non ci pensavano più.

da Belfast
Roberto Chiesa

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