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La settimana del Futsal tra Varna e Golden Sands

di Roberto Chiesa
1 feb 2020

Mezza giornata per rilassare testa e gambe e soprattutto per vedere la Varna che sta fuori dal Palasport. E' un ritorno alla civiltà per i ragazzi del Futsal confinati nel ritiro di Golden Sands e che in città respirano contatti umani e vedono qualche vetrina di qualche negozio. Varna non è un cittadone, comunque la terza della Bulgaria ed è ricca di storia perché dai romani con le loro terme in poi, questa terra ha subito trasformazioni, evoluzioni e involuzioni, violini e cannoni. Ha visto romani ed ottomani, l'arte, ma anche i fucili, la libertà ma anche Stalin. E' una realtà commerciale, sportiva e musicale. Che cresce come il suo Lev,e all'Euro accettato dopo molte ritrosie e cambi con gravi perdite, non ci pensa proprio. Il ritiro della Nazionale è invece una ventina di chilometri a Nord. Qui negli anni '90, quando lo stato cominciò ad alleatare i tentacoli un gruppo di imprenditori fece sua questa lingua di sabbia sul Mar Nero con l'idea di portare un po' di Miami in Bulgaria. Ora d'estate pare sia un'altra cosa, ma nei giorni della merla Golden Sands appare lunare, una cosa da day after. Una specie di Pompei in cui tutti sono scappati a ferragosto e nessuno ci ha più messo piede. Non si mangia e non si quaglia, non ci sono né generi alimentari, né di conforto. Ideale per un ritiro lontano da qualsivoglia distrazione e poco altro.


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