Nazionale, altra vigilia: domani c'è la Norvegia

72 ore dopo la sfida di Belfast, la Nazionale sammarinese è chiamata nuovamente a scendere in campo nelle Qualificazioni ai Mondiali di Russia 2018: l'avversario di domani di chiama Norvegia, la stessa Norvegia che sabato scorso ha sorprendentemente perso a Baku, contro l'Azerbaijan di Prosinecki. Sotto pressione il CT scandinavo Per-Mathias Høgmo, alla ricerca di una solida prestazione per convincere la Federcalcio norvegese a mantenerlo in sella, nonostante il loro cammino sia iniziato con due KO consecutivi, cosa che da queste parti non succedeva la 1988.

Non mancano i grattacapo a Pierangelo Manzaroli, che dovrà gestire le energie dei suoi nel doppio, ravvicinato impegno ricorrendo – presumibilmente – al turnover. Forzato in alcune soluzioni – vedi l'espulsione di Mirco Palazzi o la possibilità di tornare a contare su Brolli, scontata la squalifica – e necessario in altre: non è da escludere la possibilità di vedere qualcosa di diverso in mezzo al campo o persino in attacco.

Il trasferimento dall'Irlanda del Nord alla Norvegia è durato oltre 9 ore, con volo da Dublino - quindi EIRE - ad Oslo, sede della sfida di domani sera. Annullato l'allenamento sul campo inizialmente programmato per questa mattina al Bislett Stadium, la Nazionale sammarinese ha fatto esercizi in palestra agli ordini dei preparatori Savoretti e De Luigi. Nel pomeriggio la conferenza stampa di Pierangelo Manzaroli, da cui sapremo qualcosa di più in merito alla sostituzione - non certo semplice - di un elemento come Mirco Palazzi, espulso a Belfast.

La Nazionale sammarinese torna così a calcare il prato dell'Ullevaal Stadium di Oslo, coi suoi 28,000 posti a sede il più grande di Norvegia, dopo l'esperienza tutt'altro che indimenticabile del settembre 1992. Allora il Commissario Tecnico era Giorgio Leoni, che - bocciato il tentativo di giocare a zona - ritrovò i suoi ragazzi nello 0-2 di Serravalle.

Nel servizio l'intervista a Giorgio Leoni, Coordinatore delle Nazionali di San Marino.

da Oslo,
Luca Pelliccioni

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