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Polonia-San Marino 5-0

I biancazzurri hanno tutto un altro atteggiamento rispetto all'andata ma non basta per evitare la manita.

9 ott 2021
ph: @FSGC

Tra Serravalle e Varsavia c'è un abisso in termini di atteggiamento, così San Marino stavolta regge fin quasi alla fine. Quasi, perché la Polonia trova comunque il modo di allungare fino al 5-0. Che lascia una puntina di amarognolo in una gara, nel complesso, non da buttare via, coi biancazzurri sul pezzo nonostante l'avvio sparato dei padroni di casa. 

Al 10° Elia Benedettini s'oppone al volante di Lewandowski, non passa neanche 1' e dalla sinistra Placheta crossa per la testa di Swiderski, troppo solo e libero per sbagliare. Segue un lunghissimo controllo Var per capire se l'attaccante sia in gioco o meno, al termine del quale l'arbitro decreta il vantaggio. La spinta è incessante e per evitare il raddoppio sono provvidenziali i salvataggi di Palazzi e Hirsch, in entrambi i casi a negare gioie a Frankowski. Esatto opposto per Brolli, che mette il piede sull'innocua imbucata di Kozlowski e finisce in tabellino dal lato sbagliato. L'autorete comunque non taglia le gambe a un San Marino quadrato e compatto e da lì al riposo succede poco. Giusto un mischione in cui tutti tirano a salve e due interventi di Benedettini, attento sulle palle avvelenate di Kozlowski e Lewandowski, spento e per la prima volta in bianco in una sfida ai biancazzurri. Un gol lo fa a dire il vero, ma c'è anche fallo su Palazzi e non vale.




E anche dopo l'intervallo la partita va scemando, nonostante l'immediato tris: angolo e miracolo di Benedettini sul tacco volante di Swiderski, cui seguono il palo di Helik e la bomba a rete di Kedziora, che in primis s'infrange sull'occhio di Palazzi e lo costringe al cambio. Proprio i cambi – in particolare David Tomassini e Fabbri – danno nuova linfa a un San Marino che non perde di intensità. Ne esce una gara da sbadigli, animata giusto dall'addio alla Nazionale di Fabianski: 57 presenze e sostituzione al 57°, con compagni ed avversari a imbastirgli una passerella d'onore per l'uscita dal campo e lo stadio intero a salutarlo con un applauso.

Fosse l'ultima immagine da proporre si parlerebbe di un gran risultato per San Marino, invece in chiusura ecco due buchi fatali. Dopo il tris personale dell'andata, Buksa ne firma un altro per il poker, incanalato verso la porta da Gumny. E sui titoli di coda c'è gloria pure per l'ex Milan Piatek, con Kozlowski che sfrutta il mezzo inciampo di Rossi per offrirgli un pallone che va solo spinto dentro.





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