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I Reggenti ricevono i ragazzi di "Calcio per la Pace"

31 ago 2017
"Calcio per la Pace"I Reggenti ricevono i ragazzi di "Calcio per la Pace"
I Reggenti ricevono i ragazzi di "Calcio per la Pace" - Si tratta di una squadra di ragazzi israeliani - 8 appartenenti alla comunità ebraica, 8 appartenent...
Abbattere le barriere tra due popoli in guerra da decenni non è certo una passeggiata, ma è per fare un passettino in più verso questo sogno che nasce il progetto Un Calcio per la Pace. Fino al 6 settembre San Marino ospiterà una squadra composta da 16 ragazzi israeliani di età compresa tra i 13 e 14 anni, 8 appartenenti alla comunità ebraica e 8 appartenenti a quella araba: un'occasione per conoscersi e lavorare insieme più unica che rara per questi giovani, che in Israele difficilmente potrebbero trovarsi a condividere un progetto comune, nel calcio come in ogni altra attività. Durante la loro permanenza sul Titano, i Peace Dreamers si alleneranno coi pari età dell'Academy della Federcalcio, che ha sponsorizzato il progetto insieme alla ONG Universal Peace Federation. Martedì ci sarà anche un mini-torneo a squadre miste, prima però li attende una bella sorpresa che coinvolge anche la Nazionale. " Sabato si alleneranno col CT Pierangelo Manzaroli - spiega Alessandro Giaquinto, responsabile del settore giovenile della FSGC - mentre venerdì sera saranno alla partita di qualificazione mondiale dello Stadium, dove accompagneranno in campo i giocatori di San Marino e Irlanda del Nord".

A dare il benvenuto ai ragazzi ci hanno pensato i Capitani Reggenti Mimma Zavoli e Vanessa D'Ambrosio, che questa mattina li hanno ricevuti in udienza insieme ai due allenatori Yoram Akri e Zaid Essa: con loro anche il Segretario allo Sport Marco Podeschi, il parlamentare arabo-israeliano Esawi Traj e i due coordinatori del progetto, Hod Ben Zvi e Giorgio Gasperoni, presidenti della Universal Peace Federation di Israele e San Marino. “ Siamo certe – hanno detto i Reggenti – che questa esperienza rafforzerà in tutti i partecipanti il desiderio di approfondire la reciproca conoscenza e amicizia, per un'esperienza che, ci auspichiamo, resti come testimonianza di convivenza pacifica tra ragazzi appartenenti a differenti realtà”.

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