Regions Cup: tre gol, tanto rammarico e una squadra in crescita

E' nel rammarico che si trova l'aspetto più positivo di questa nuova avventura nella Coppa delle Regioni. Il torneo organizzato dal UEFA, dedicato a rappresentative dilettantistiche, ha regalato soddisfazioni al calcio del Titano, che ogni volta si scopre protagonista in questa manifestazione. Il passo avanti San Marino lo ha fatto conquistando sul campo il diritto di partecipare al turno intermedio, saltando dunque quello preliminare, confrontandosi così con le rappresentative di Ungheria, Repubblica Ceca e Bosnia, che parlando di numeri, hanno ranking superiore rispetto ai biancoazzurri. Come detto è il rammarico il sentimento con il quale la Nazionale ha lasciato la Repubblica Ceca. Positivo perché la consapevolezza è di non aver raccolto quanto meritato. Qui nasce la crescita del gruppo del ct Bizzotto, esemplare sul piano dell'attaccamento ai colori biancoazzurri, anche da parte di chi ha altra bandiera di nascita, ma ha nel biancoazzurro quella del campionato giocato settimana dopo settimana, che ha conquistato la convocazione difendendo giornata dopo giornata i colori delle società sammarinesi, con ben 10 su 15 club rappresentati. La delusione dei giocatori all'uscita dal campo dopo il ko per 3-2 contro la Bosnia la dice lunga sulla voglia di rivalsa di una squadra che nelle prime due gare aveva raccolto poco. San Marino se l'è giocata sempre, tutte le gare, è mancata solo un po' di esperienza, con 15 dei 17 giocatori al debutto in un torneo di questo livello. E' mancata nell'ultima sfida quando i titani sono stati recuperati due volte e nonostante l'uomo in più, hanno fatto l'errore di adeguarsi troppo al modo di giocare della Bosnia, che ha fatto dell'agonismo l'arma in più. La delusione fa parte di una manifestazione nella quale San Marino ha segnato anche tre reti, mettendo le avversarie in grosse difficoltà per ordine tattico. La Coppa delle Regioni resta un torneo tosto, una defezione al momento della partenza per la Repubblica Ceca, due squalificati nell'ultima gara e un infortunato alla fine, fanno la differenza quando si giocano tre gare in 7 giorni. Ineccepibile il sacrificio e l'impegno di squadra e staff, punti di forza dai quali ripartire per le future edizioni.

Elia Gorini

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