
Una prestazione quasi perfetta che ha azzerato le distanze con una capolista e un'altra con una reazione importante, dopo un avvio che prometteva il peggio. San Marino esce complessivamente bene dal doppio – proibitivo – impegno contro Bosnia e Austria, le due che, al momento, si giocano primato e accesso diretto al Mondiale. Senza gol fatti ma con appena 5 subiti, come sottolineato dal CT Cevoli roba da metterci la firma, alla vigilia.
Come prevedibile non sono arrivati punti, anche se a Zenica il colpaccio lo si è potuto sognare fino all'ultimo. Per portare a casa tre punti già messi in preventivo, ma molto più sudati del previsto, la Bosnia ha dovuto sfoderare Edin Dzeko, in teoria chiamato solo a far presenza. Invece il punterone è dovuto entrare a risolverla con l'1-0, invocato a gran voce da uno stadio che cominciava a temere la beffa e rumoreggiava a ogni perdita di tempo. Merito di un San Marino ordinato e che ha concesso poco, al quale, nonostante abbia spinto per il pari anche in chiusura di recupero, è mancata giusto un po' di verve nell'impostare azioni offensive. Per contro, il reparto arretrato ha concesso il minimo sindacale e ha ben figurato come collettivo, con ognuno dei componenti pronto a coprire le sbavature di un compagno.
Discorso opposto per la prima mezz'ora contro l'Austria, nella quale c'è stata una sbandata collettiva che ha portato a 4 reti e a una traversa dei mitteleuropei. Sbandata che non ha risparmiato nemmeno uno dei migliori di Zenica, Riccardi, classe 2006 alle prima da titolare che ha fatto sfoggio di discreta personalità: pure eccessiva quando il suo tentare il dribbling su Laimer (del Bayern Monaco) ha portato allo 0-2, peccati veniali che con l'esperienza verranno meno.
Passato il momento critico però San Marino ha reagito bene e, offensivamente, ha regalato anche qualcosa in più rispetto alla Bosnia, con tre nitide palle gol. Due delle quali coinvolgono Zannoni che dopo la rete alla Romania e l'unica, vera occasione di Zenica si conferma innesto importante sul piano della manovra offensiva. Ma se il passivo non si allarga oltre il 4-0 del 27° c'è tanto merito di Colombo, cresciuto molto in sicurezza dal suo esordio in nazionale: la qualità per stare in categorie professionistiche – come rimarca Cevoli – c'è, ora serve solo ritrovare continuità e titolarità dopo due stagioni da riserva tra Rimini e Forlì. E poi c'è l'esordio positivo del classe 2006 Gabriel Capicchioni, alla prima chiamata e subito in evidenza nell'azione da gol che coinvolge Tommaso Benvenuti e Giacopetti: azione tutta tra 19enni, ma che la gioventù di qualità sia già il presente della nazionale– e non solo un lungo futuro – non è notizia di oggi.