La Grecia marcia verso l'Europeo. Con merito e con un primo tempo che assomiglia ad una sfilata di carri armati. Il giropalla consente agli ellenici di sfruttare il campo in ampiezza e coprirlo con un posseso pressoché continuo. Che quando non porta a liberare l'uomo sfocia nel lancio o cambio di gioco e quando ancora non basta il pallone si alza a far valere chili e centimetri.
Non c'è partita, i ragazzi di Costantini si sacrificano e spesso sono costretti a correre a vuoto laddove, ben due volte, vengono salvati dalla traversa.
Il vantaggio arriva al minuto 36 decisamente annunciato con l'imbucata di Galanopoulos che mette in porta Vergos. Il primo tempo è quasi squisitamente di trincea, con poche colpe specifiche e una diffusa sensazione di impotenza anche quando il mischione a filo di intervallo sfocia nel 2-0 di Androutsos.
Premesse di una ripresa di affanni e sbuffi e invece non è così. C'è un San Marino di uomini giovani, ma veri. Che prendono coscienza, responsabilità e rischi. Provano a uscire, ragionare, giocare a calcio. Di colpo guadagnano 10 metri e tolgono pressione alla terza linea. Eccola la strada anche se un sanguinoso pallone perso in fase di uscita porta il 3-0 e consente ad Androutsos di completare la doppietta personale.
E quando su punizione il capitano Tsimikas segna il quarto e mancano ancora 35 minuti, il rischio goleada c'è.
Esorcizzato da cuore, cervello e coraggio, cose che se abbinate ad una condizione fisica in crescita possono costituire il prossimo passo verso un domani migliore, verso la prossima Grecia magari non sarà più così fuori portata.
Dall'inviato Roberto Chiesa
I commenti di Fabrizio Costantini e Massimo Bonini
Le interviste a Filippo Berardi e Marcello Mularoni
Non c'è partita, i ragazzi di Costantini si sacrificano e spesso sono costretti a correre a vuoto laddove, ben due volte, vengono salvati dalla traversa.
Il vantaggio arriva al minuto 36 decisamente annunciato con l'imbucata di Galanopoulos che mette in porta Vergos. Il primo tempo è quasi squisitamente di trincea, con poche colpe specifiche e una diffusa sensazione di impotenza anche quando il mischione a filo di intervallo sfocia nel 2-0 di Androutsos.
Premesse di una ripresa di affanni e sbuffi e invece non è così. C'è un San Marino di uomini giovani, ma veri. Che prendono coscienza, responsabilità e rischi. Provano a uscire, ragionare, giocare a calcio. Di colpo guadagnano 10 metri e tolgono pressione alla terza linea. Eccola la strada anche se un sanguinoso pallone perso in fase di uscita porta il 3-0 e consente ad Androutsos di completare la doppietta personale.
E quando su punizione il capitano Tsimikas segna il quarto e mancano ancora 35 minuti, il rischio goleada c'è.
Esorcizzato da cuore, cervello e coraggio, cose che se abbinate ad una condizione fisica in crescita possono costituire il prossimo passo verso un domani migliore, verso la prossima Grecia magari non sarà più così fuori portata.
Dall'inviato Roberto Chiesa
I commenti di Fabrizio Costantini e Massimo Bonini
Le interviste a Filippo Berardi e Marcello Mularoni
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