San Marino Open, il bilancio del presidente Forcellini: "Edizione da record di presenze"

San Marino Open, il bilancio del presidente Forcellini: "Edizione da record di presenze".

Un evento che lasciasse il segno, da ricordare nella storia sportiva dell’antica Repubblica. Era l’auspicio degli organizzatori ed è diventato realtà: la 30ª edizione degli Internazionali di Tennis San Marino Open, da quest’anno Challenger ATP 125 (montepremi € 145.000), va in archivio con il successo di Jaume Munar ad impreziosire ulteriormente l’albo d’oro (ottavo spagnolo a fare centro sul Titano) e con tutta una serie di elementi positivi che lo confermano come uno degli appuntamenti clou dell’estate. “Le nostre aspettative erano alte, lo ammetto, però bisognava vedere se trovavano riscontro nei fatti. E posso dire che le speranze si sono tramutate in realtà - sottolinea Christian Forcellini, presidente della Federazione Sammarinese Tennis, nel tracciare il consuntivo della manifestazione terminata domenica sera -. Sono dunque davvero soddisfatto perché siamo riusciti ad allestire un torneo di notevole spessore, con un cast di protagonisti di grande livello, in grado di richiamare nel Centro Tennis Cassa di Risparmio tantissimi appassionati. Abbiamo fatto segnare il record di spettatori nell’arco della settimana, con ben 15.550 presenze, quindi ricorderemo con piacere l’edizione del trentennale, anniversario tutt’altro che scontato per una manifestazione sportiva. Però non deve rappresentare un punto di arrivo, bensì una ripartenza”. Un concetto evidenziato anche dal Segretario di Stato al Lavoro e allo Sport, Teodoro Lonfernini, durante la cerimonia di premiazione, quando ha parlato di “settimana speciale per il nostro territorio”, ribadendo la volontà di “rilanciare ulteriormente l’evento, anche in prospettiva futura”, intenzione confermata dal Segretario di Stato al Turismo, Federico Pedini Amati: “Abbiamo fortemente voluto rientrare nel calendario ATP e puntiamo a crescere ancora”. Ovviamente la presenza in tabellone di due ex top 10 come l’azzurro Fabio Fognini e il belga David Goffin ha fatto da catalizzatore per le attenzioni di tifosi e media. “Il passaggio di categoria a Challenger 125, la più alta delle fasce di questo circuito, ci ha aiutato come qualità dell’entry list, però nel pensare a quali potevano essere i giocatori in grado di qualificare ulteriormente l’edizione del trentennale, a cui tenevamo tantissimo, è chiaro che abbiamo valutato quali potevano essere disponibili tra gli italiani, che storicamente sono quelli che ‘fanno’ il torneo dal punto di vista del richiamo di pubblico. Fognini era appena rientrato dall’infortunio patito al Roland Garros, con l’intenzione di fare risultati e punti per risalire in classifica e rientrare nella Top 100 mondiale, abbiamo individuato in lui la possibile stella del torneo e siamo riusciti a portarlo per la prima volta a gareggiare nel nostro torneo. Discorso analogo può essere fatto per Goffin, motivato a tornare ai livelli che gli competono dopo qualche infortunio. Sono giocatori un po’ avanti con gli anni, certo, ma non a fine carriera, e la risposta degli appassionati è stata un’eloquente dimostrazione in tal senso. Devo ammettere che oltre ad un veterano come Fabio avevamo puntato anche sul giovane Flavio Cobolli, concedendogli la seconda wild card, purtroppo il romano non è riuscito ad esprimersi al meglio ed è uscito all’esordio. Fino all’ultimo abbiamo sperato in una presenza di Marco Cecchinato, tante volte protagonista sui nostri campi, in extremis entrato in tabellone nel ‘250’ di Kitzbuhel. In ogni caso un giocatore italiano è arrivato all’ultimo atto, Andrea Pellegrino, sostenuto dal pubblico, e chissà che come già accaduto in passato gli Internazionali San Marino Open non possano rappresentare un trampolino di lancio per il proseguo della sua carriera. Intanto con il nome dello spagnolo Jaume Munar il nostro albo d’oro si arricchisce di un nome di spessore, valido interprete della terra battuta, mentre da quel che ho visto il 20enne David Rincon, non a caso allievo della Rafa Nadal Academy, ha il potenziale per arrivare in alto in futuro. E sarà il tempo a darci una risposta”. Allargando lo sguardo, anche fuori dal rettangolo di gioco l’esame è stato superato per l’ennesima volta a pieni voti. “Sono arrivati complimenti dallo staff arbitrale, dai giocatori e tutti gli addetti ai lavori, che hanno riconosciuto la qualità del nostro torneo paragonabile a un ATP 250. Offriamo infatti tutta una serie di servizi superiori a quelli che sono gli standard della categoria Challenger e in tanti ci chiedono perché non organizziamo una prova del circuito maggiore. Per fare questo occorre procedere per step e valutare attentamente se ci sono le condizioni: il nostro obiettivo è quello di crescere, anche perché credo che San Marino, questo impianto e la nostra organizzazione rodata meritino di tornare al livello top mondiale. Per poterci riuscire nel contesto attuale è la parte economica quella determinante: lavoreremo dunque per capire se ci sono le possibilità in termini di calendario e le risorse economiche necessarie. Credo che questa manifestazione abbia dimostrato di essere uno degli eventi internazionali più importanti in Repubblica. E una manifestazione, non mi stancherò mai di sottolinearlo abbastanza con orgoglio, tutta sammarinese dal punto di vista organizzativo in termini di personale e servizi. Insomma un patrimonio dell’intero nostro Paese, come indica del resto il fattivo impegno delle Segreterie di Stato allo Sport e al Turismo, che ringrazio. Mi auguro che questi aspetti facciano sì che possa sempre più ritagliarsi negli anni uno spazio di rilievo nel calendario di alto livello”.

Ha di che sorridere, in sede di bilancio, anche Mahena Abbati, all’esordio nel ruolo di direttore del torneo. “Prima di tutto non posso che rinnovare il grazie ai dirigenti della federazione per avermi dato fiducia in questo incarico, ma un ringraziamento ancora più grande va a tutti i miei collaboratori per il lavoro straordinario che hanno compiuto nei vari settori di competenza – afferma il direttore generale della FST – Per tanti mesi abbiamo dedicato tempo ed energie per la riuscita di questo evento e aver visto il Centrale pieno ogni sera ci ha riempito il cuore. E un sentito grazie rivolgo anche ai Capitani Reggenti per averci onorato della loro presenza in occasione della finale domenica sera. Tengo a ribadire come abbiamo dimostrato una volta di più tutto il suo potenziale questa manifestazione, che non è solo sportiva, ma anche a valenza turistica, con il coinvolgimento delle strutture alberghiere di San Marino, visto che sono state impiegate oltre cento camere”.

Adesso la mente va già all’edizione 2024. “Abbiamo firmato un accordo triennale come Challenger 125 con ATP, quindi indietro non possiamo tornare. Devo dire che per quanto detto prima la 30ª edizione è stata un biglietto da visita significativo, non solo per il tennis, ma anche per la visibilità dell’intero nostro Paese, grazie alla copertura televisiva completa assicurata da San Marino Rtv e dalle dirette su Sky Sport, situazione non certo comune per il nostro Stato, senza dimenticare lo speciale che è stato realizzato da questa emittente così da garantire ulteriore promozione al nostro Stato. Ci sono insomma tutte le condizioni per fare meglio e nel tennis questo è legato prima di tutto ai giocatori protagonisti, che richiamano il pubblico. Vedremo quale sarà il panorama del prossimo anno, cercando di portare qualche campione sul Titano - l’auspicio conclusivo di Christian Forcellini – come siamo riusciti a fare in questa edizione, anche grazie al sostegno di istituzioni e sponsor privati”.

c.s. Internazionali di Tennis San Marino Open
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