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Alex Zanardi a Misano per il DTM: per la prima volta guiderà senza protesi

23 ago 2018
Alex ZanardiAlex Zanardi a Misano per il DTM: per la prima volta guiderà senza protesi
Alex Zanardi a Misano per il DTM: per la prima volta guiderà senza protesi - Il pilota bolognese debutterà nella serie tedesca grazie a una wild card a bordo di una BMW M4 appos...
Nella vita non è mai troppo tardi per reinventarsi e Alex Zanardi, nel corso degli anni, ce l'ha insegnato più e più volte. Ma siccome non è mai troppo tardi nemmeno per imparare, il pilota, ironman e campione paralimpico di handbike bolognese ci impartisce un'altra lezioncina, preparandosi per la sua ennesima prima volta. Nel weekend farà il suo esordio, a quasi 52 anni, nel campionato DTM, serie tedesca dedicata al turismo che fa tappa al Simoncelli di Misano. E soprattutto lo farà su una BMW M4 che può essere guidata col solo ausilio di mani e braccia, grazie a un freno a leva con un bottone/flipper per scalare le marce. Così, anche qui per la prima volta, Alex potrà gareggiare senza aver bisogno delle protesi alle gambe. “È una scelta che abbiamo fatto di concerto coi tecnici della BMW in vista della partecipazione alla 24 ore di Daytona, alla quale parteciperò il prossimo anno - spiega Zanardi - mi hanno chiesto come potevano rendermi un pilota migliore, soprattutto sulla distanza, e guidare con le protesi è un inferno dentro un abitacolo nel quale la temperatura spesso supera abbondantemente i 50°. Da quando abbiamo iniziato la sperimentazione di questi nuovi comandi che mi permettono di gestire tutto con le mani è cambiata dal giorno alla notte. Così, quando è nata l'idea di partecipare a questa gara DTM, è stato abbastanza naturale per noi travasare su questa macchina quello che stavamo sviluppando, perché secondo me anche in questa situazione potrebbe regalarmi qualche piccolo vantaggio".

Uno di questi vantaggi riguarda l'uscita dalla vettura: per ragioni di sicurezza, la DTM richiede ai piloti di essere in grado di lasciare il mezzo in 5”, cosa che per Zanardi, senza protesi, è un gioco da ragazzi. "Con le protesi addosso ero, passami il termine, handicappato rispetto a un pilota normale - scherza lui - senza le protesi credo di avere addirittura un vantaggio, perché sono veramente un gatto, mi basta slacciare le cinture e sono fuori in un attimo. Almeno la gara di velocità di uscita dalla macchina potrei anche pensare di vincerla".

Difficile – se non impossibile – invece vincere la gara vera e propria, perché il DTM è un campionato duro e di alto livello. Motivo per cui, per Zanardi, l'obiettivo del weekend sarà lasciare qualcuno, come dice lui, tra sé e la safety car. "Non sarà facile - conferma Alex - arrivare in treno in corsa - è la terzultima tappa, ndr - è sempre dura, farlo a 50 anni suonati, coi miei problemi personali, nel campionato che probabilmente è il più competitivo nel panorama del motorsport sembra una mission impossible. Cercherò di fare il mio, ho guidato la macchina, mi sono divertito ed è questa la cosa principale. Farò il mio lavoro onestamente e al meglio delle mie capacità, poi vada come vada".

RM

Nel servizio l'intervista ad Alex Zanardi.

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