
Il Rally della Polonia resterà impresso nella memoria collettiva non solo per la prestazione dominante di Mārtiņš Sesks, ma anche e soprattutto per il lutto che ha colpito il paddock, rendendo il weekend un altalena emotiva difficile da dimenticare. La velocità, il talento e la tragedia si sono intrecciati tra i boschi e i salti della Masuria, in un evento che ha cambiato il volto del campionato. Tornato alle competizioni dopo il pauroso incidente in Sardegna, il lettone si è ripreso la scena. Nove prove speciali conquistate da Sesks – sulle 14 in programma – e prima posizione sempre ben salda, nonostante qualche momento di tensione. Secondo successo in Polonia, terzo nel Campionato Europeo. Festeggia anche Miko Marczyk, idolo di casa: il polacco ha preferito gestire la gara sugli avversari diretti in campionato, consapevole che battere Sesks sarebbe stato quasi impossibile. Una seconda piazza che lo proietta in vetta alla classifica generale con 81 punti, +15 su Ostberg. Un primato reso possibile anche grazie al ritiro del finlandese Korhonen, che ha così dovuto lasciare la leadership dopo uno spettacolare cappottamento con la Yaris nella decima speciale. Primo podio su terra, invece, per il nordirlandese della Ford Fiesta Jon Armstrong.
Mente che, infine, non può che tornare alla tragica scomparsa del giovane Matteo Doretto, avvenuta durante una sessione di test pre-evento. Un lutto che ha colpito duramente tutta la comunità rallistica, e che ha condizionato la gara polacca. ERC che ora tornerà protagonista a inizio luglio proprio in Italia, con il Rally Roma Capitale.