La Ferrari sbarca a Wall Street: sul mercato 18 milioni di azioni del "Cavallino"

Per una volta, a dare il via alla gara della Ferrari non è lo spegnimento dei semafori ma la campanella di Wall Street, per l'occasione suonata da Sergio Marchionne. E nel suo primo giorno da azienda quotata sulla Borsa di New York la Rossa parte forte, come faceva in pista ai tempi d'oro di Schumi. All'avvio degli scambi il titolo Ferrari si impenna come il Cavallino Rampante e fa registrare subito un +15%. Il prezzo assegnato alle azioni della Rossa – sul mercato con la sigla “Race”, valore totale poco inferiore ai 10 miliardi – schizza da 52 a 60 dollari in un battere di ciglia, tante sono le ordinazioni. E poco importa se in seguito scende a 57, per i vertici della Rossa – presenti ieri, oltre a Marchionne, Piero Ferrari e John Elkann - è festa grande.

Sul mercato americano sono stati immessi quasi 18 milioni di titoli Ferrari, equivalenti al 10% dell'azienda di Maranello il cui valore totale è stimato sui 10 miliardi di dollari. L'80% della Rossa resterà in mano a FCA-Fiat Chrysler fino a inizio 2016, quando sarà scorporato dal gruppo e assegnato pro quota ai soci del Lingotto. Ciò permetterà di ridurre i debiti di FCA e di fatto farà passare il Cavallino sotto il controllo di Exor, della quale è presidente John Elkann. La holding della famiglia Agnelli avrà il 24% del capitale, ma grazie al meccanismo del voto multiplo sarà l'azionista con più voce in capitolo sul futuro della Rossa. Così come continuerà ad avere la sua importanza Piero Ferrari, figlio del fondatore Enzo, che conserverà il 10% dell'azienda.

Intanto, Marchionne guarda già al prossimo step. L'amministratore delegato di FCA ha confermato a Class Tv come ora l'obiettivo sia quello di quotare la Ferrari a Piazza Affari entro gennaio 2016.

Riccardo Marchetti

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