E' morto Bianchi, era in coma dal 5 ottobre

E' finita male ed è finita molto piano la storia di Jules Bianchi. E' finita con un tweet sul suo account ufficiale perché a 25 anni anche la morte è social. Era in coma, Jules, dal 5 ottobre scorso: lui che in pista sfiorava i 300 all'ora si è fermato di schianto contro un trattore che portava via un'altra vettura. La morte decide se, come e quando arrivare. Resta il dolore della famiglia che attraverso un breve comunicato ringrazia lo staff medico che si è occupato di lui negli ultimi mesi. "Siamo devastati per la perdita di Jules, che abbiamo avuto il privilegio di far correre con noi" è invece il saluto della Marussia, il suo team. Succede al grande Ayrton Senna nella tragica lista dei piloti sacrificati al dio delle piste. Quando a Imola perse la vita il brasiliano, Jules aveva 4 anni. Pilota di talento Bianchi, che giovanissimo nel 2009, firma un contratto con la Ferrari per intraprendere un percorso di crescita a arrivare all'abitacolo di Maranello. Di lì la decisione di andare a fare esperienza alla Marussia. Tutto bello, tutto logico, ma è mancato il tempo.

Roberto Chiesa

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