Subito sorprese alla Dakar

Plaza de Majo saluta festosa la Dakar: è il bagno di folla che saluta i piloti pronti ad immergersi in due settimane di solutidine e difficoltà pericolose. E' una festa popolare in Argentina, un rito festoso e macabro se come è vero anticipa spesso di qualche giorno notizie purtroppo anche di altro tipo. E' un giro d'affari di 150 milioni di dollari ai quali Argentina, Bolivia e Cile legano ormai anche una discreta tradizione, da quando cioè per motivi diciamo di sicurezza la ormai storica Parigi-Dakar ha lasciato l'Africa e il vecchio percorso. Sono 665 i piloti che hanno preso il via e su auto moto e camion per le prove speciali che sforeranno pure i 3.500 metri di altitudine. Non sfugge agli appassionati il ritorno dello storico marchio Peugeot a 25 anni dalla sua ultima volta. Ma sono le moto orfane di Despres a cercare un avversario degno di creare il dualismo col solito Coma. La prima tappa ad esempio è andata a sorpresa al britannico Sunderland su Ktm davanti al portoghese Goncalves su Honda e a Coma sempre su Ktm. Male gli italiani, solo ventisettesimo Alessandro Botturi, il migliore con la sua Yamaha. Incredibile colpo di scena tra le auto, che dopo solo 10 km hanno praticamente perso il campione uscente Nani Roma. Problemi alla pressione dell'olio hanno rallentato e fatto finire lontanissima la mini dello spagnolo. Mini che si consola con la doppietta di giornata; Nasser Al Attiyah, principe qatariota, si è aggiudicato la tappa inaugurale davanti al compagno di squadra Orlando Terranova.

r.c.

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