La speranza e l'amarezza direttamente da Tavullia - FOTOGALLERY
A dieci minuti dalla partenza la birra in corpo – non solo quella in senso figurato – inizia a scemare, cresce il dubbio, l'incertezza. Nella mente dei tanti accorsi nel luogo di culto, nella tana del Dottore, c'è spazio per i calcoli, per il raziocinio: ce la farà? Quanti ne supererà alla prima curva? Quale ruolo giocheranno le Honda? Tutte domande che iniziano ad aver risposta da quando la griglia si scompone.
Una gioia condivisa alla prima curva, un urlo ad ogni sorpasso di Valentino Rossi. Non è politically correct Tavullia, non lo deve essere. Ogni qualvolta inquadrato, Jorge Lorenzo – per così dire – non è incensato dal popolo apertamente, doverosamente, pragmaticamente schierato.
Quando è chiaro che più del quarto posto il Dottore non può portare a casa e certo non è poco, si arruolano nuovi idoli: si discute della cittadinanza onoraria per Pedrosa, quando la rimonta di Dani è alle porte. A chiuderla è Marquez la porta, sì: Marquez. Jorge Lorenzo è campione del mondo e all'inquadratura per Valentino Rossi – che se ne dica – arrivano solo scroscianti applausi.
da Tavullia,
Luca Pelliccioni