
Le campionesse di domani a confronto con una campionessa di oggi. Sabato, le giovani e giovanissime calciatrici della San Marino Academy hanno incontrato la 25enne Angela Procida, atleta paralimpica capace di vincere medaglie mondiali sia nel nuoto, sia nel paraciclismo e, soprattutto, il bronzo nei 100 metri dorso alle Paralimpiadi di Parigi. L'occasione è stata offerta dalla seconda delle iniziative di formazione organizzate da Marlù insieme alla Federcalcio sammarinese, dal titolo "Con tutto il fiato che ho", svolta proprio nella nuova sede dell'azienda.
Procida, che ha perso il padre, una sorella e l'uso delle gambe a 5 anni a causa di un incidente stradale, ha trovato nello sport un modo per rinascere, oltre che uno strumento di scoperta e di forza interiore. Intervistata dalla storyteller e formatrice Mapi Danna, che da tempo collabora con Marlù, la campana ha raccontato alle calciatrici presenti il rapporto che ha con il proprio corpo, con lo sport, con le persone che le stanno accanto e con la vittoria, che non è solo arrivare primi, ma sentire che stai disegnando il tuo mondo. Un vero dialogo, con decine di ragazze più giovani, aperto e senza filtri, per scopre che ogni corpo è una storia e che ogni storia merita di essere vissuta.
"Raccontare quello che ho fatto è una bella responsabilità, ma alcune volte mi piace ancora di più raccontarlo ai ragazzi, perché se riesci ad aiutare anche solo uno di loro, su cento, credo che sia una vittoria - spiega -. Se le tue esperienze, se la tua vita, se le cose belle le tieni per te, poi diventano fine a se stesse, sono momenti che alla fine passano. Invece, se vengono raccontati, se aiutano altre persone, credo che poi diventino effettivamente molto più belle e concrete. Io parlo tanto con i ragazzi, con i bambini, perché dico sempre che saranno gli adulti del domani. Se non li aiutiamo noi, chi dovrà aiutarli? Quindi è una grande responsabilità".