Lotta, Ragini sui due Amine: "Caratterialmente diversi, Myles ha mentalità vincente"

Il neo-presidente federale descrive così i due fratelli lottatori: "La preparazione atletica ce l'hanno entrambi, la differenza è nel temperamento".

Da quando la famiglia Amine e San Marino si sono conosciuti, la Lotta ha assunto un ruolo di primo piano nello sport del Titano. Il grosso del merito ovviamente è di Myles, che da atleta biancazzurro ha già collezionato 4 medaglie internazionali, oltre a un 4° posto mondiale: nel suo palmares ci sono un argento agli Europei di Roma e tre bronzi, all'Europeo di Varsavia, ai Giochi Europei di Minsk e, più importante di tutti, quello olimpico di Tokyo 2020. Così pian piano ci siamo quasi dimenticati dell'altro Amine, Malik, anche lui sceso in pedana per San Marino nel 2019 ma sempre un po' all'ombra del fratello minore. Dalla beffa di Minsk – dove fu estromesso perché il suo tecnico non si presentò ai sorteggi – alle partecipazioni a Mondiali ed Europei, fino all'assenza nelle manifestazioni più recenti (Tokyo su tutte). "Quando ero vicepresidente ero anche coordinatore del settore lotta - dice il neo-presidente della Federazione Judo Lotta Aikido, Giuseppe Ragini - quindi conosco molto bene gli atleti. Il problema grosso è che Myles ha un temperamento, Malik ne ha un altro. Caratterialmente, pur essendo fratelli, sono molto diversi. La preparazione atletica ce l'hanno tutti e due, poi però subentrano il carattere e la mentalità vincente: Myles ce l'ha, Malik di meno. Comunque rivedremo anche lui: con la pandemia sono saltate le gare di gennaio e febbraio, se ne riparlerà in primavera".

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