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Una tremenda quinta serie nega la finale alla Perilli

Carta Olimpica per la spagnola Galvez, sul podio anche le italiane Stanco e Rossi.

di Roberto Chiesa
23 giu 2019
L'intervista ad Alessandra Perilli
L'intervista ad Alessandra Perilli

Il Tiro a Volo sceglie sempre San Marino. Nel distribuire i talenti, i campioni, nello scrivere i romanzi sportivi più belli e sceglie San Marino anche per un film surreale come quello di questa mattinata a Minsk. Non solo, sceglie anche l'atleta di punta per farla protagonista di qualcosa che sportivamente non si può spiegare. Alessandra è quarta dopo 4 serie di qualifiche, appena meno Perilli della miglior Perilli, poi arriva la quinta per gestire 3 piattelli di vantaggio sulla francese Couzy. Alessandra deve appunto solo gestire, ma non c'è. Non è che spara male, lei sa sparare solo bene. Quindi non spara o meglio è come se non sparasse lei. È una tremenda mezz'ora di forche caudine che durano un'eternità e anche una bastonata che non merita. Fa 12, lei che abita da sempre dal 22-25 fa 12. Non è una bocciatura, non è un errore da correggere. 12 al Tiro a Volo è il Vajont. E adesso bisogna rimettere assieme le cose, rigenerarsi in poche ore. Cancellare, colorare, sorridere, pensare che domani sarà davvero un altro giorno. E che con quel talento lì il 12 resterà solo il numero dell'autobus che a Minsk porta al Campo di Tiro.


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