BNS - BANCA CIS

Collegio Garante: riconosciuta illegittimità di una parte della legge sulla responsabilità dell'Ente

Soddisfazione dei legali di Bns, gli avvocati Alessandro Cardelli e Moreno Maresi

Collegio Garante: riconosciuta illegittimità di una parte della legge sulla responsabilità dell'Ente.

La questione, assai tecnica e complessa, riguarda in generale la responsabilità - e la conseguente imputabilità, in un processo penale - di una persona giuridica; nel caso di specie una banca. A sollevare la questione di legittimità costituzionale erano stati infatti i legali della spa che nacque dalle ceneri del CIS, Banca Nazionale Sammarinese, oggi “Società di gestione degli Attivi Ex BNS”. Il procedimento è quello relativo alla presunta truffa ai danni del Consiglio per la Previdenza dell'ISS, sulle risorse del Fondo pensioni allocate presso l'allora Credito Industriale Sammarinese. Per la cronaca gli atti sono stati rimessi in istruttoria; ma in precedenza era stato disposto il rinvio a giudizio, fra gli altri, anche di BNS, nonostante fosse stata proprio questa ad aver dato impulso alle indagini, presentando denunce in Tribunale. Situazione paradossale, avevano sottolineato gli Avvocati Alessandro Cardelli e Moreno Maresi, che si erano dunque rivolti ai Saggi. La sentenza, datata 19 novembre, ha dato loro ragione: il risultato è che Banca Nazionale Sammarinese non potrà essere punibile per condotte compiute dagli amministratori del CIS. E questo perché il Collegio Garante ha dichiarato l'illegittimità della legge del 2019 sulle risoluzioni bancarie; nella parte in cui non prevede, sostanzialmente, un'esclusione di responsabilità per le società subentrate agli istituti di credito andati in crisi. Comprensibile la soddisfazione dei due legali. Nel dispositivo – riportano in una nota - il Collegio ha ritenuto come “l’applicazione della legge sulla responsabilità penale delle persone giuridiche ad una società oggetto di risoluzione bancaria sarebbe in palese contrasto con la finalità stessa dell’istituto della risoluzione, in primis la tutela dell’interesse pubblico alla stabilità del sistema finanziario e di tutela dei depositanti, con conseguenze irrazionali”.
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