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Conclusi i lavori del San Marino Forum 2007

16 giu 2007
Conclusi i lavori del San Marino Forum 2007
San Marino è una ricchezza per l’Italia e Valerio De Molli, Managing Partner di The European House-Ambrosetti, lo ha dimostrato con i numeri.
La Repubblica genera ricchezza a favore dell’Italia per almeno 480 milioni di euro – prodotti dai redditi da lavoro dei transfrontalieri, dalla ricadute del turismo, dall’import dall’Italia e dai consumi delle famiglie sammarinesi nel Circondario - a fronte di una possibile perdita di 200 milioni. Quindi, sostiene il lavoro di Ambrosetti, più cresce l’economia di San Marino più cresce l’economia italiana. Il particolare, secondo il rapporto conclusivo del forum, il futuro della Repubblica passa attraverso la definizione precisa di missione, la garanzia di eccellenza e la trasparenza del sistema governo, il rispetto delle regole e la repressione dura dell’illegalità.
4 gli ambiti principali di intervento: un turismo di qualità che si basi su un sistema del benessere (centro termale, beauty farm e tutto quel che riguarda la salute del corpo) un campo da golf, ristoranti esclusivi in grado di ambire alle 3 stelle Michelin, un parco tematico, una casa da gioco, un festival culturale, un grande forum internazionale, eventi sportivi.
Le azioni più importanti per il futuro del sistema finanziario e creditizio chiedono al governo di completare il percorso di riforme intrapreso con il supporto della banca centrale, incrementare il livello di competenze disponibili e porre il sistema creditizio sammarinese al servizio della crescita complessiva delle imprese del Paese. De Molli, sottolineando le difficoltà incontrate nel reperimento dei dati, ha anche suggerito il riordino dell’apparato statistico perché, ha detto, ogni Governo per decidere deve conoscere.
Insomma il forum ha messo in luce la necessità di forti azioni di cambiamento, di progettualità, ambizioni, di una organizzazione che metta in moto azioni operative. Tutto questo lavoro rimarrà in un libro? No, secondo i Segretari di Stato Stolfi, Masi e Michelotti, perché c’e’ la consapevolezza diffusa della necessità di cambiare e c’e’ la volontà politica di farlo.

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