CSU: "Fermate i Titani"

Approda in prima lettura il progetto di legge sui Certificati di Compensazione Fiscale. Sul piede di guerra la CSU, che chiede a Governo, maggioranza e opposizione di ritirare il provvedimento. Denuncia una modalità di gestione del potere autoreferenziale

“Fermate il progetto di legge sulla moneta fiscale”. Un fiume in piena la Centrale Sindacale Unitaria contro la proposta di introduzione dei certificati di compensazione fiscale – i Titani – che sarà a breve all'attenzione dell'Aula. Per i due sindacati “Una passività liquida, alla stregua dei titoli di Stato; una proposta che crea un clima di crescente preoccupazione fra cittadini e lavoratori”.

Denuncia il metodo: “Nessun tipo di comunicazione preventiva o confronto con le parti sociali” – scrive la CSU – che accusa il Governo e la maggioranza di “reiterare una modalità di gestione autoreferenziale del potere, in piena continuità – rileva – con gli Esecutivi più o meno recenti”. Entra poi nel merito: “Inondare il Paese di Titani per 15/20 milioni di euro equivale a creare un corrispondente credito di imposta a favore di privati ed aziende che si aggiungerebbe ai quasi 300 milioni di credito di imposta generato dai dissesti del sistema bancario e dalla gestione degli NPL, tutto a carico della collettività”.

Rincara la dose, definendosi “indignata” per l'aspetto che riguarda il sostegno a famiglie e persone in difficoltà: “Invece di stanziare somme reali, si propongono aiuti aleatori, visto che gli aiuti economici offerti in Titani – obietta la CSU – una volta accettati, presentano l'obbligo di utilizzo per 30 mesi”. Chiede il ritiro del progetto di legge per avviare verifiche in una condivisione trasparente con tutte le forze economiche e sociali; sollecita il parere di Banca Centrale e ABS, nonché delle attività che dovranno poi accettare la moneta virtuale dai risparmiatori.

Suggeriscono, quale misura più utile e proficua, il rilancio della Smac Card, nonché di perseguire evasori ed elusori fiscali, per trovare le risorse in aiuto alle famiglie. “Togliere a chi si è arricchito illegalmente – dice la CSU – e restituire risorse vere, non Titani, a chi ha bisogno”.

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