Logo San Marino RTV

Il "Made in San Marino" istituito con il primo decreto del 2024

Segretario di Stato Fabio Righi: "È una ri-emissione perché le lungaggini in Consiglio non hanno consentito la ratifica nei tempi previsti. Nessuna 'concorrenza' con altri marchi. I prodotti sammarinesi non sono secondi a nessuno"

di Luca Salvatori
5 gen 2024
Nel servizio l'intervista al Segretario di Stato all'Industria e Artigianato Fabio Righi
Nel servizio l'intervista al Segretario di Stato all'Industria e Artigianato Fabio Righi

Dal 1980 il “Made in Italy” è un sinonimo di successo della qualità e dell'originalità italiana nel mondo e anche San Marino ora punta a qualificare le sue eccellenze con un marchio nazionale ben riconoscibile. Il “100% Made in San Marino” per i beni prodotti esclusivamente in Repubblica e il semplice “Made in San Marino” per quelli che, pur realizzati in parte altrove, abbiano subito in territorio sammarinese l'ultima trasformazione o lavorazione sostanziale. A disciplinare il tutto il primo decreto pubblicato nel 2024 sul bollettino ufficiale anche se in realtà si tratta di una riemissione. “Siamo stati costretti a riemettere il decreto – afferma il Segretario di Stato all'Industria e Artigianato Fabio Righi – perché le lungaggini in Consiglio ne hanno impedito la ratifica nei tempi previsti per legge. Spero possa essere ratificato nei prossimi 'consigli' utili tra gennaio e febbraio per produrre i propri effetti entro metà dell'anno. L'obiettivo è di realizzare un 'brand' nazionale che possa ricomprendere tutti i prodotti, non solo agroalimentari ma anche industriali, e costruirci delle politiche di promozione nazionale”.

Non c'è il rischio di 'concorrenza' con altri marchi già esistenti?

“Assolutamente no – risponde Righi - . Abbiamo previsto la coesistenza coi marchi esistenti e l'obiettivo del 'Made in San Marino' è rafforzare la proposta che quei marchi hanno già portato, nel tempo, nel territorio. Mi auguro possa dare maggior visibilità sul piano internazionale ai prodotti sammarinesi che non sono secondi a nessuno in termini di qualità e di efficienza, se parliamo di macchine industriali o attività industriali”. Per ottenere il marchio occorrerà presentare domanda all'Ufficio Attività economiche e versare una tassa di 100 euro annuali. Oltre al “made in san marino” il decreto istituisce il registro delle botteghe e dei mercati storici: “Abbiamo pensato – dichiara Righi – che sia importante dare dignità a chi negli anni ha portato avanti una attività, preservandone le caratteristiche identitarie e storiche. Previsto quindi un marchio preciso che verrà riconosciuto a quegli operatori che da oltre 50 svolgono una determinata attività”.

Nel servizio l'intervista al Segretario di Stato all'Industria e Artigianato Fabio Righi





Riproduzione riservata ©