Nominato il nuovo presidente dell'Agenzia per lo Sviluppo. È Emanuel Colombini

L'Assemblea dei Soci interviene poi sulla polemica scoppiata in Consiglio fra Santi di Rete e il Segretario Righi sull'assunzione a tempo indeterminato del DG. "Non corretto affermare che sia nomina illegale"

Emanuel Colombini è il nuovo presidente dell'Agenzia per lo Sviluppo Economico - Camera di Commercio. Si conclude così il mandato di Pier Giovanni Terenzi, con l’Assemblea dei Soci che ne sottolinea l'impegno nel ridare piena operatività alla società. L’avvicendamento è stato deliberato all’unanimità
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Sull'Agenzia è stata recentemente depositata da Repubblica Futura un'interrogazione mentre, nel comma comunicazioni del Consiglio, Emanuele Santi di Rete ha chiesto verifiche sull'assunzione a tempo indeterminato, “non previsto – dice - da statuto”, del nuovo Direttore Generale Denis Cecchetti, ritenendo “inconcepibile un'assunzione nell'illegalità”. Dubbi respinti con forza dal Segretario all'Industria. “Pericoloso fare questo tipo di illazioni quando non si conoscono norme e percorsi”, ha dichiarato Fabio Righi, parlando di affermazione grave e ricordando che l'Agenzia è una società di diritto privato, che il dg è dipendente della società e ha un rapporto di lavoro con l'agenzia, e che l'avvio al lavoro avviene, a norma di statuto, a tempo indeterminato poiché è prevista la possibilità di licenziamento senza motivazione. Alterco non passato inosservato, tanto che anche l’Assemblea dei Soci interviene per - scrive - fare chiarezza. La recente nomina del Direttore Generale, avvenuta dopo la valutazione di diverse candidature di alto profilo – spiega - è perfettamente allineata alle norme del diritto privato e, nello specifico, delle norme che regolano il mercato del lavoro e che escludono l’assunzione a tempo determinato di 3 anni, in quanto dopo 18 mesi tutti i rapporti vengono trasformati in automatico in tempo indeterminato. Non è dunque corretto – scrive - affermare che sia stata una nomina illegale. Ricorda infine che l’introduzione del limite dei 3 anni rientra tra quelle modifiche allo statuto giudicate illegittime dal Collegio dei Garanti. 
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