NUOVO GOVERNO

Draghi incassa la fiducia in Senato con 262 sì; oggi il voto alla Camera per la pienezza dei poteri

Draghi incassa la fiducia in Senato con 262 sì; oggi il voto alla Camera per la pienezza dei poteri.

Dopo il discorso programmatico di Mario Draghi al Senato, il nuovo governo in incassa una larga fiducia in Senato. I 'sì' sono stati 262 (101 in più rispetto a quelli che basterebbero per avere la maggioranza politica), 40 'no”, di cui 15 arrivati dal M5s e 19 dai parlamentari di Fratelli d'Italia, mentre altri 8 pentastellati non erano presenti. Due gli astenuti. Quella su cui può contare l'ex presidente della Bce è una maggioranza molto ampia ma che, a Palazzo Madama, non supera il record dell'Esecutivo Monti pari a 281 voti favorevoli.
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Il capogruppo del Movimento a Palazzo Madama Licheri avverte comunque che quella targata 5s non è una fiducia incondizionata: "Non dia mai per scontato il nostro sì perché noi, mi permetta questa licenza verbale, le romperemo le scatole", dichiara in Aula. Mentre Draghi nel suo intervento aveva richiamato al senso di "responsabilità nazionale": "L'unità non è un'opzione, è un dovere".

Il nuovo presidente del Consiglio aveva poi perimetrato chiaramente l'azione del suo esecutivo: a Salvini che ha attaccato l'euro, dice senza giri di parole che quella è "una scelta irreversibile". Ma non solo. L'ancoraggio all'Europa è una necessità: "Non c'è sovranità nella solitudine. C'è solo l'inganno di ciò che siamo - dice in uno dei passaggi più articolati del suo intervento - nell'oblio di ciò che siamo stati e nella negazione di quello che potremmo essere".

Oggi si replicherà alla Camera, poi il nuovo governo sarà nella pienezza delle sue funzioni.
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