Morti sul lavoro: scia di sangue senza fine, oltre 550 casi mortali in 7 mesi

Sul tema l'informativa del ministro Salvini in Parlamento

È una scia di sangue senza fine quella delle morti sul lavoro: quasi tre vittime ogni giorno. L'ultima a Bologna, all'aeroporto Marconi, dove un operaio di 52 anni che nella notte stava lavorando al rifacimento del manto stradale della pista è rimasto schiacciato da un mezzo della sua stessa ditta. Nelle scorse ore un lavoratore di un'impresa di installazione di pannelli fotovoltaici è precipitato da un tetto nel Napoletano. Nella stessa zona un terzo uomo è stato investito da un camion dell'azienda dei rifiuti e una quarta vittima, nel porto di Salerno, è stata travolta da un camion nella stiva di una nave.

Nei giorni scorsi il richiamo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha invocato la necessità di garantire la sicurezza sul lavoro. Quasi 345mila le denunce di infortunio presentate all'Inail nei primi 7 mesi dell'anno. 559 i casi mortali. E il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini riferisce alla Camera sull'incidente ferroviario di Brandizzo. “Le responsabilità – dice Salvini – non potranno rimanere impunite”. In merito al fenomeno dei morti sul lavoro, il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri non parla di “incidenti”. In molte circostanze, afferma, si tratta di “omicidi”, a causa del non rispetto delle norme.

[Banner_Google_ADS]

I più letti della settimana:

Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy.
Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy