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Israele: il premier Bennett all’ONU “Le parole non fermano le centrifughe nucleari, non consentiremo all'Iran di avere armi atomiche”

28 set 2021

La denuncia dell'Agenzia per l'Energia Atomica dell’ONU, che ha accusato l'Iran di negare ai suoi ispettori l'accesso a un laboratorio di centrifughe nucleari, ha amplificato il discorso di oggi del premier israeliano proprio alle Nazioni Unite. Bennett ha ricordato che “Israele è circondato da Hezbollah, Jihad islamica e Hamas, organizzazioni terroristiche che vogliono distruggere lo Stato ebraico e sono tutte sostenute dall'Iran, con finanziamenti, addestramento e armi. Cosa hanno in comune il Libano, l’Iraq, la Siria, lo Yemen e Gaza?” – ha detto Bennett. “I loro cittadini patiscono la fame e la sofferenza. E hanno anche in comune che l’Iran li controlla e, come un tocco di Mida al contrario, ovunque il regime posi le sue mani distrugge tutto.

Quest'anno l'Iran ha attivato una nuova unità di droni per attaccare l'Arabia Saudita, gli obiettivi americani in Iraq e le navi civili in mare. L'Iran prevede di armare le sue filiali in Siria, Libano, Yemen e Iraq con migliaia di questi droni mortali. E l'esperienza insegna che ciò che inizia in Medio Oriente non finisce qui” – ha proseguito Bennett. “Il programma nucleare iraniano è a un punto critico, le linee rosse sono state tutte superate e i controlli ignorati. Purtroppo le parole non fermano le centrifughe atomiche. Nel mondo c'è chi vede il desiderio di armi nucleari da parte dell'Iran come una realtà inevitabile, oppure è stanco di sentirne parlare. Ma Israele non può permettersi questo lusso: non consentiremo all'Iran di avere armi atomiche” ha concluso il premier.

Però un attacco israeliano alle installazioni nucleari di Teheran scatenerebbe una guerra totale in Medio Oriente: uno scenario preoccupante, come spaventosa è anche la prospettiva di sottostare alla continua minaccia di un Iran nucleare. Ma al momento queste sono le uniche opzioni. Bisognerà vedere se e come Bennett riuscirà a superare un’impasse che sembra non avere via d’uscita.

Massimo Caviglia




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