
Il generale russo Igor Kirillov, comandante delle truppe di difesa nucleare, chimica e biologica delle forze del Cremlino, è stato ucciso in un attentato a Mosca. L'ufficiale e un suo assistente sono morti in seguito all'esplosione di una bomba piazzata su un monopattino elettrico. Kirillov è accusato di aver utilizzato armi chimiche proibite durante la guerra in Ucraina, nonché l'agente tossico irritante e soffocante cloropicrina. Kiev rivendica la responsabilità dell'attacco: “Era un criminale di guerra e un obiettivo legittimo”. Mosca parla di “atto di terrorismo” e il vicepresidente del Consiglio di sicurezza Medvedev promette "un'imminente vendetta".
Intanto le Forze per le operazioni speciali (Sof) ucraine hanno ucciso 50 soldati nordcoreani e feriti altri 47 nella regione russa di Kursk. 20 i droni russi abbattuti nella notte nelle regioni di Poltava, Sumy e Cherkasy. Altri 10, afferma l'Aeronautica militare ucraina, non avrebbero raggiunto i loro obiettivi.