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Mosca chiude i rubinetti del gas a Polonia e Bulgaria

Cresce il numero delle denunce sessuali verso donne e bambini perpetrate dai soldati russi

27 apr 2022
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

Dalle 8 di questa mattina, la russa Gazprom chiuderà i rubinetti del gas a Polonia e Bulgaria, per il rifiuto da parte di quei governi di pagare le forniture in rubli. Gli Stati Uniti ribadiscono che aiuteranno gli alleati. In Italia il ministro degli Esteri Di Maio ribadisce: "Subito un tetto massimo europeo al prezzo del gas, per tutelare famiglie e aziende contro speculazioni che non permetteremo. Questa è la risposta che l'Europa deve dare ai cittadini, con rapidità e senza veti da parte di nessuno".

Un'ora di colloquio a Mosca, ieri sera, tra il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres e il presidente russo Vladimir Putin. Intesa solo sulla creazione di un gruppo di contatto umanitario in collaborazione con la Croce Rossa per assistere gli abitanti di Mariupol. Poco prima l'incontro con Lavrov a cui Guterres ha rivolto un appello per il cessate il fuoco. Secca la risposta di Putin: 'La pace è impossibile senza Crimea e Donbass'. Scholz cede alle pressioni interne ed esterne; invierà a Kiev 50 panzer modello Gepard. Nella notte in fiamme deposito di munizioni in Russia, vicino al confine con l'Ucraina. Kiev annuncia una vittoria sull'isola dei Serpenti. Nuovo messaggio del Papa: "Ogni guerra nasce da un'ingiustizia", e parla di "cainismo esistenziale".

Sono 400 le denunce contro soldati russi per violenze sessuale a donne e bambini, arrivate dal primo al 14 aprile al numero istituito dal Parlamento ucraino per presentare segnalazioni e ricevere assistenza psicologica. Lo rende noto la commissaria ai Diritti umani del parlamento ucraino Lyudmyla Denisova citata dal Kyiv Independent. Denisova ha detto che dopo aver messo a disposizione dei cittadini il numero pubblico, le segnalazioni continuano a crescere.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che la conquista da parte della Russia della centrale nucleare di Chernobyl nella fase iniziale dell'invasione dell'Ucraina ha spinto il mondo sull'orlo del disastro, un pericolo a suo giudizio tutt'altro che superato. Ieri, "nell'anniversario di Chernobyl, la Russia ha lanciato tre missili su tre centrali nucleari ucraine", ha detto Zelensky, aggiungendo che "c'è bisogno di un controllo globale sulle dotazioni e sulla tecnologia nucleare" russe.

"L'Ucraina resta in bilico, l'Occidente si riarmi", ribadisce la ministra degli Esteri britannica Liz Truss nel discorso che terrà oggi alla Mansion House di Londra, rilanciando la strategia della deterrenza. Ieri una giornata segnata dal vertice di Ramstein convocato dagli Stati Uniti con 40 Paesi per discutere del sostegno militare immediato all'Ucraina e di una strategia a lungo termine per impedire che la Russia minacci ancora i suoi vicini in cui la Gran Bretagna si era già fatta leader di un sostegno al riarmo. Una posizione contro la quale Mosca minaccia attacchi e rappresaglie in territorio Nato.

Tre attacchi in 24 ore hanno colpito la Transnistria, Stato filorusso autoproclamato non riconosciuto dall'Onu e ufficialmente parte della Moldavia, azioni non rivendicate su cui gli Stati Uniti indagano e di cui la Russia si dice preoccupata. Il leader della Transnistria punta il dito contro Kiev, la Moldavia teme "provocazioni" finalizzate ad espandere la guerra in Ucraina sul proprio territorio e ha già messo in allerta le sue forze di sicurezza, alzando al massimo l'allarme terrorismo. Gli Stati Uniti si dicono "preoccupati" dei tentativi di "aumentare le tensioni" in Moldavia.





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