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Scenari di crisi: Ucraina, Taiwan, Kosovo. Un Mondo sempre più pericoloso

Forti tensioni a livello globale, dopo il conflitto in Ucraina. Secondo vari media Nancy Pelosi farà tappa a Taiwan domani

1 ago 2022

Sommovimento geopolitico di enormi proporzioni, la questione ucraina; seguito da un proliferare di focolai di crisi. Di rilevanza globale quello innescato dai rumors di una possibile visita di Nancy Pelosi a Taiwan. La Speaker della Camera statunitense - riferiscono i media - è attesa a Taipei domani sera, per incontrare il giorno successivo la Presidente Tsai Ing-wen. Nessuna conferma ufficiale; ma Pechino – che rivendica la territorialità dell'isola – assicura che le sue forze armate non staranno “a guardare”. Già in corso esercitazioni militari. Situazione inquietante; vista anche la necessità delle rispettive leadership di non mostrarsi deboli con la Potenza rivale.

Dall'Indo-Pacifico alla “polveriera” d'Europa, i Balcani, dove sembra temporaneamente scongiurata l'escalation originata dalla decisione delle autorità kosovare di vietare l'utilizzo di targhe e documenti d'identità rilasciati da Belgrado. Alle proteste, e ai blocchi stradali, della popolazione di origine serba del nord, Pristina aveva risposto con l'invio di polizia e forze speciali. Convulse le ore notturne; e si è temuto il peggio quando Belgrado ha rafforzato la presenza militare ai confini di quella che considera una propria provincia. La missione a guida NATO KFOR si era dichiarata pronta ad intervenire per “mantenere la stabilità”. Poi la parziale marcia indietro del governo del Kosovo, con il rinvio di un mese delle nuove misure.

Problematica “strutturale” di entrambe le crisi il principio di sovranità; e la vicenda kosovara sarebbe paradigmatica – ha sostenuto più volte Mosca – di un “doppio standard” da parte di vari Paesi, Stati Uniti in testa, impegnati a sostenere l'Ucraina. Aspira invece ad un ruolo da protagonista, come mediatrice, la Turchia; che dopo la partenza da Odessa della prima nave carica di grano auspica ora lo sblocco dell'export di cereali russi. Il Ministro Cavusoglu ha poi espresso la speranza che l'accordo di Istanbul “possa portare al cessate il fuoco e a una pace duratura”. Ma la situazione sul campo fa pensare a tempi dilatati; con i belligeranti intenzionati a cogliere un successo strategico prima di ipotizzare un ritorno al tavolo negoziale. Un Mondo sempre più pericoloso, insomma, dove un errore di calcolo potrebbe aprire scenari catastrofici; da qui i moniti del Segretario Generale dell'ONU, in occasione della Decima conferenza del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari. Biden ha dal canto suo sollecitato Russia e Cina a negoziare su questo dossier. Mentre Putin ha ricordato come non possano esserci “vincitori” in una guerra nucleare.





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