Logo San Marino RTV

Ucraina: dopo la totale conquista del Lugansk l'offensiva russa prosegue. Seversk nel mirino

Fase cruciale del conflitto, con l'iniziativa in mano ai russi. A Lugano la Conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina, von der Leyen assicura “costante sostegno”

4 lug 2022

Nelle ultime ore sarebbe stata nuovamente issata la bandiera ucraina, all'Isola dei Serpenti. Che resta forse indifendibile: troppo esposta ad attacchi aerei e missilistici. Ma dopo l'evacuazione, nei giorni scorsi, della guarnigione russa, questo atto simbolico ha un significato particolare, in un momento di forte affanno sui campi di battaglia. Zelensky invita a tenere duro, nell'attesa di annunciate controffensive. Ma il rischio è che gli orrori, i lutti, di questa guerra di logoramento, possano alla lunga minare il morale dell'opinione pubblica e delle truppe al fronte; si cerca allora conforto nell'idea di un futuro europeo.

Durante la Conferenza di Lugano, sulla ricostruzione dell'Ucraina, la Presidente della Commissione UE ha assicurato “costante sostegno”. “Dobbiamo assicurarci” – ha aggiunto von der Leyen - che Kiev “non solo vinca la guerra, ma anche la pace”. Dichiarazioni tutto sommato di prammatica. E colpisce il contrasto tra i paesaggi rilassanti del Ticino – gli ambienti sontuosi di Villa Ciani -, e le devastazioni del Donbass. Dove Mosca pare avere saldamente in mano l'iniziativa. Durante un incontro con Putin il Ministro della Difesa Shoigu ha illustrato l'operazione che ha portato alla totale conquista dell'Oblast di Lugansk, parlando di quasi 5.500 “perdite” tra le fila delle Forze Armate ucraine; pressate ora sulla linea Siversk-Bakhmut: ultimo “schermo” difensivo prima delle roccaforti di Sloviansk e Kramatorsk.

In questo ideale quadrilatero, presumibilmente, si giocheranno le sorti del conflitto. I russi stanno cercando di capitalizzare al massimo il momento favorevole; e contano su linee logistiche relativamente brevi – nel Donbass -, e poco esposte – pare - ad azioni di guerriglia. Importante, sul punto, il “fattore ambientale”: troupe della tv francese, ad esempio, hanno mostrato come almeno una parte della popolazione russofona, rimasta a Lysychansk, abbia accolto con favore l'arrivo delle forze del Cremlino. Situazione complessa, insomma, fluida. Da considerare anche l'efficacia dei nuovi sistemi d'arma forniti dall'Occidente agli ucraini. Che hanno colpito in profondità depositi munizioni e altri target militari, portando scompiglio nelle retrovie russe. Resta da capire quanto stiano impattando – le forti perdite umane tra le forze di Kiev registrate nell'ultimo mese – sulla capacità di resistere alla “spallata” russa, ed eventualmente contrattaccare.





Riproduzione riservata ©