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Ucraina: forze di Kiev ancora all'attacco nella regione di Kherson, dove è in corso l'evacuazione di civili

Il Cremlino dispone intanto l'introduzione della legge marziale nei territori annessi, che potrà essere estesa, “se necessario”, a qualsiasi parte delle Federazione

19 ott 2022

Un dettaglio, in queste ore, per l'Ucraina, la notizia dell'assegnazione del “Premio Sacharov per la libertà di pensiero”, da parte del Parlamento Europeo. Del resto non vi erano molti dubbi. A Kiev è piuttosto la situazione sul campo al centro delle attenzioni dei decisori; e l'imperativo è fare presto. Sferrare un colpo risolutivo, prima che le piogge autunnali trasformino i fronti in una trappola di fango. Da qui la necessità, nel caso, di forzare la mano. Come avvenuto questa notte a Energodar, dove forze speciali ucraine avrebbero tentato senza successo un'operazione anfibia per impadronirsi della centrale nucleare. Ciò, almeno, è quanto sostiene il Ministero della Difesa russo. Una certezza invece il nuovo attacco su Kherson; anche se è complicato valutarne la portata.

Forse una ricognizione in forze, per saggiare le difese in vista di un'operazione più ambiziosa. E' ciò che prevede il Cremlino, tanto che è stato avviato un gigantesco piano di evacuazione dei civili, verso la sponda orientale del Dnepr. Proprio ieri il Generale Surovikin non aveva escluso “decisioni difficili”. Cosa intendesse è oggetto di speculazioni più o meno inquietanti; ma secondo i più il riferimento è ad un possibile disimpegno da questi territori. Ormai isolati, difficilmente difendibili. Decisione che avrebbe comunque un impatto politico devastante per Mosca, e comprometterebbe l'approvvigionamento idrico della Crimea. Troppo “telefonata” tuttavia una nuova offensiva su Kherson, secondo alcuni; che non escludono si tratti di un diversivo, prima di un'azione in profondità in tutt'altro settore; magari puntando verso il Mar d'Azov. Per far “saltare il banco”, prima della chiusura della “finestra temporale” a disposizione di Kiev.

A Mosca intanto è de facto caduta la maschera dell'”operazione militare speciale”; come certificato oggi da Putin, con l'introduzione della legge marziale nei territori annessi, che potrà essere estesa, “se necessario”, a qualsiasi parte delle Federazione. Già limitati inoltre i movimenti in 8 regioni confinanti con l'Ucraina. Guerra condotta ormai senza alcuna remora; con la sistematica demolizione delle infrastrutture energetiche di Kiev. Anche oggi nuovi strike in varie regioni del Paese. Letale la tattica “low cost” degli attacchi massivi con droni iraniani.





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