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Ucraina: monito di Mosca alla NATO, vicini alla “linea dello scontro militare diretto”

Conflitto in piena escalation. Possibile nuova grande offensiva di Kiev verso Kherson, dove prosegue l'evacuazione dei civili

20 ott 2022

Fase del conflitto nella quale ogni scenario – anche il più catastrofico - pare possibile. Come testimoniato dalla recente visita negli Stati Uniti, assolutamente non programmata, del Ministro della Difesa britannico Ben Wallace. Al centro dei colloqui l'ipotesi di un attacco nucleare da parte della Russia. Da Londra un commento da brividi: “siamo in un momento in cui questo tipo di conversazioni è necessario”. Anche perché da Mosca, proprio in queste ore, è arrivato un altro monito. “Il flusso di armi della Nato verso l'Ucraina – ha fatto sapere il Ministero degli Esteri - avvicina l'Alleanza alla pericolosa linea dello scontro militare diretto con la Russia”. Cremlino che ha percorso con estrema rapidità i vari step dell'escalation: annessioni, mobilitazione, legge marziale; seppure al momento limitata ai territori ucraini controllati dalle truppe russe. E poi strike a cadenza quotidiana contro le infrastrutture energetiche di Kiev. “Putin si trova in una situazione incredibilmente difficile e il suo unico strumento è brutalizzare i cittadini ucraini” per indurli alla capitolazione, ha commentato Biden. Di certo nella strategia di Mosca vi è un elemento di estrema fragilità: la difesa dei territori della oblast di Kherson ad ovest del Dnepr. Tanto strategici, quanto esposti alle offensive di Kiev; al netto degli ultimi due attacchi andati a vuoto. Forse semplici ricognizioni in forze in vista della spallata decisiva. Da qui la decisione del Cremlino di evacuare decine di migliaia di civili; preludio, secondo alcuni, di un totale abbandono della testa di ponte. Solo ipotesi, al momento, anche perché le autorità filo-russe promettono una strenua resistenza. Al contempo denunciano continui bombardamenti ucraini sulla centrale idroelettrica di Kakhovka; sottolineando come la distruzione della diga possa provocare un'inondazione catastrofica. Kiev non esclude invece un'operazione sotto falsa bandiera; tesi rilanciata dall'Istituto americano per lo studio della guerra, che ha parlato della necessità, di Mosca, di coprire la propria ritirata. Ma in tal modo, osservano alcuni, le truppe russe sarebbero ancor più isolate; e verrebbe inoltre compromesso l'approvvigionamento idrico della Crimea: questione ritenuta di centrale importanza dal Cremlino.





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