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Mancini d'Arabia, primo obiettivo la Coppa d'Asia

Si gioca a gennaio in Qatar, per l'ex azzurro c'è la possibilità di essere il CT campione in carica in due continenti contemporaneamente.

29 ago 2023

Un filo conduttore che in un certo senso è partito durante il Mondiale 2022, quello tra Mancini e l'Arabia Saudita. Partita d'esordio del Gruppo C, a sorpresa i Green Falcons battono in rimonta l'Argentina di Messi, che così si ferma a 36 risultati utili in fila, uno in meno della striscia da record assoluto dell'Italia del Mancio. Pronto a fare la storia dell'Arabia, dopo averla fatta con gli azzurri. Storia nel bene e nel male: il secondo Europeo in bacheca, la già citata imbattibilità da primato per le nazionali e il capitombolo costato il secondo mondiale consecutivo. Lì si è rotto un rapporto che sembrava perfetto, il resto lo ha fatto il contratto da circa 20 milioni l'anno – più un'altra decina di bonus – fino al 2027. Offerta difficile da declinare, soprattutto se con l'Italia pensi di aver già dato e se neanche il titolo continentale ha spinto le grandi d'Europa a bussare di nuovo alla tua porta. Ora c'è da rilanciare una nazionale che il suo meglio lo ha dato tra anni '80 e '00: 6 finali di Coppa d'Asia in 7 edizioni tra '84 e '07 – con tre titoli, l'ultimo nel '96 – e gli ottavi a Usa '94 come miglior risultato ai Mondiali. A gennaio c'è la Coppa d'Asia in Qatar per puntare a essere il CT campione in carica dei due continenti – quindi le qualificazioni al Mondiale americano del '26 e ancora un'altra Coppa d'Asia. Questi gli appuntamenti da contratto, che come dimostrato da Mancini però è qualcosa di tutt'altro che infrangibile.





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